Per Italia Nostra il risultato proposto è al di sotto delle aspettative
di Dario Nottola
Per Italia Nostra, l’atteso Piano di Gestione della Riserva Naturale Statale del Litorale romano, arrivato dopo 21 anni, nasce “sterile”. Per l’associazione il Piano si presenta come “un’analisi del territorio ben articolata, di buone intenzioni, ma con scarse e serie possibilità di regolare per davvero le trasformazioni del territorio da tutelare”.
Nelle Osservazioni presentate al Ministero dell’Ambiente, Italia Nostra, con un gruppo di Associazioni (Dolcespiaggia, Cielobuio, Unione Astrofili, Salviamo il Paesaggio, Respiro Verde), segnala numerose contraddizioni: “Anche dove è prevista la tutela maggiore – sottolinea Italia Nostra – non si chiarisce se queste misure prevalgano su quelle dei Piani regolatori dell’urbanistica di Roma e Fiumicino, i due comuni che si dividono il territorio protetto. Poco chiari risultano anche i poteri conferiti alla Commissione di Riserva: in quali circostanze può esprimere un parere vincolante? Impossibile trovare risposte certe nell’affollamento di considerazioni e di norme. Il risultato del Piano di Gestione proposto è comunque al di sotto delle aspettative, nonostante l’apprezzata disponibilità all’ascolto e al dialogo dimostrata da tutto lo staff del Commissario ad Acta”. Quanto alle proposte, le Associazioni suggeriscono di creare un’Oasi/Museo diffuso per la Torre e le Dune di Palidoro/Passoscuro e sottolineano molte altre esigenze, “non troppo considerate in generale in Italia: la necessità di limitare l’inquinamento luminoso ed elettromagnetico, di rispettare una zona di protezione per gli interventi nelle aree adiacenti al perimetro della Riserva, di produrre progetti qualificati per l’illuminazione e le piste ciclabili”.
Con le loro Osservazioni, le Associazioni firmatarie propongono di irrobustire alcuni passaggi del Regolamento per rispondere ai valori affidati alla Riserva: “La salvaguardia del paesaggio naturale e storico, la tutela dalle continue aggressioni, minacce, violazioni, sanatorie, errori di ignoranza e superficialità che hanno contraddistinto la storia del litorale di Roma e Fiumicino. E in ogni caso, il Piano si troverà a fare i conti con la “Carta Nazionale del Paesaggio”.