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Quarta pista, cresce il confronto tra FuoriPISTA e Aeroporti di Roma

Traffico sovrastimato, impatto ambientale e rumore: il Comitato chiede prudenza e soluzioni più sostenibili

 

 

Martedì 21 ottobre si è svolto presso la sede di Aeroporti di Roma (ADR) l’incontro tra i rappresentanti del Comitato FuoriPISTA e i vertici della società di gestione aeroportuale. Al centro del confronto, il progetto per la costruzione della quarta pista del “Leonardo da Vinci”, proposto da ENAC e ADR, insieme alla richiesta di revisione della perimetrazione della Riserva Naturale di Fiumicino.

 

ZERO CONSUMO DI SUOLO Il Comitato ha ribadito di non essere contrario allo sviluppo dello scalo, purché avvenga secondo criteri di ecosostenibilità e nel rispetto del principio dello “zero consumo di suolo”.

 

“Lo sviluppo dell’aeroporto è possibile solo se non comporta nuove cementificazioni e impatti irreversibili sull’ambiente”, spiegano i portavoce di FuoriPISTA.

 

STIME DI TRAFFICO GIUDICATE ECCESSIVE  Uno dei punti centrali dell’incontro ha riguardato le previsioni di traffico aereo. Secondo il Comitato, le stime contenute sia nel contratto di programma del 2012, sia nel Master Plan 2030, si sono rivelate ampiamente sovrastimate.

 

Per l’anno in corso, si parla di circa 100 mila movimenti in meno rispetto a quanto previsto, pari a un 25% di differenza. Nonostante ciò, nel nuovo piano presentato da ADR la previsione per il 2046 sale a 500 mila movimenti l’anno.

 

“Dopo anni di proiezioni errate, servirebbe maggiore prudenza – sostiene il Comitato – Non si possono giustificare opere di impatto ambientale su stime che rischiano di essere, ancora una volta, fuori scala”.

 

LE PISTE UFFICIALE SAREBBERO SUFFICENTI A supporto della sua posizione, il Comitato ha presentato un’analisi tecnica del Comandante Berra, ex pilota militare e Alitalia, esperto di progettazione aeroportuale. Secondo lo studio, le procedure di controllo del traffico (ATC) introdotte da ENAV nel 2019 permettono già oggi di gestire fino a 126 movimenti l’ora, equivalenti a 480-500 mila l’anno.

 

“Numeri che – sottolinea FuoriPISTA – coprono pienamente le proiezioni future, senza necessità di nuove infrastrutture. L’utilizzo ottimizzato delle piste 2 e 3, già esistenti, consentirebbe inoltre minore impatto acustico sulle aree abitate“.

 

 
I LIMITI DELLA NUOVA PISTA  Il Comitato ha elencato anche una serie di criticità operative legate alla futura pista 4: non sarebbe utilizzabile in contemporanea a decolli e atterraggi sulle piste 1 e 3; richiederebbe rullaggi molto lunghi, tra 4 e 7 chilometri (10-15 minuti di tempo aggiuntivo); la sua operatività dipenderebbe anche dalle attività dell’aeroporto di Ciampino.

 

Secondo FuoriPISTA, queste condizioni renderebbero la pista poco funzionale e non utile a incrementare realmente la capacità dello scalo.

 

IL RUMORE SI SPOSTA, NON SI RIDUCE  ADR ha spiegato che le analisi sul nuovo Master Plan 2046 sono ancora in corso. Ma per il Comitato, la quarta pista non ridurrebbe il rumore complessivo, limitandosi a spostarlo da una zona all’altra del Comune. Le nuove rotte di decollo verso il mare interesserebbero infatti Isola Sacra e Cancelli Rossi, che passerebbero da una decina di sorvoli al giorno a circa cento.

 

L’APPELLO  “Non toccate la pista 1” In chiusura, il Comandante Berra ha rivolto un appello a non accorciare la pista 1, definendola una risorsa strategica nazionale per dimensioni e posizione.

 

“La pista 1 – ha sottolineato – potrebbe essere indispensabile in caso di emergenze civili o militari. Ridurla significherebbe perdere un’infrastruttura unica nel panorama aeroportuale italiano”.

 

 

 

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