
Tornano nel Parco archeologico di Ostia antica 9 Epigrafi trafugate decenni fa. Il recupero, a Fano, è stato possibile grazie alle indagini Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ed al lavoro d’indagine scientifica delle Soprintenze di Ancona e del Parco di Ostia antica.
Un “enigma” sciolto grazie ad una pubblicazione di Fausto Zevi. L’annuncio questa mattina, in una conferenza stampa, presso il Parco archeologico di Ostia antica. Le attività investigative e giudiziarie, condotte dal Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Nucleo di Ancona e dal Tribunale di Pesaro, hanno consentito il recupero di una serie di iscrizioni su marmo illecitamente sottratte da Ostia intorno alla metà del secolo scorso e confluite in una collezione privata.
Si tratta di documenti epigrafici di carattere funerario, originariamente destinati alle aree sepolcrali dislocate nel territorio dell’antica Ostia, che potranno essere nuovamente ricongiunti al contesto di provenienza, contribuendo, tra l’altro, ad approfondire le conoscenze sulla società della colonia romana alle foci del Tevere: “Un fortunato “ritorno a casa”, seppur in minima parte, dell’immenso patrimonio storico-artistico ostiense disperso in Italia e all’estero, a dimostrazione dell’impegno incessante e costante da parte delle autorità preposte nei confronti della tutela dei beni culturali per contrastare il traffico illecito di reperti”, sottolinea il Parco archeologico.






