
Raid della Guardia costiera che ha sequestrato 50 chili del saporito mollusco
di Umberto Serenelli
Blitz della Capitaneria di porto contro i pescatori sportivi impegnati nella cattura delle telline sul litorale di Fiumicino. La denuncia della pesca di grossi quantitativi di mollusco, da parte di privati che possono prelevarne solo 5 chili ad uso personale, era stata avanzata dal “Consorzio gestione e tutela dei molluschi bivalvi del Compartimento marittimo di Roma”.
Il presidente Roberto Camerota aveva infatti inoltrato una segnalazione, alle diverse Direzioni e uffici marittimi oltre che ai comuni di Ostia e Fiumicino, in cui rimarcava la “diffusa attività illegale effettuata da pseudo pescatori sportivi, muniti di rastrello a mano, con quantitativi di molto superiori ai 5 chili”.
Ciò compromettere “in maniera rilevante l’equilibrio della risorsa e di riflesso la precaria situazione dei pescatori professionisti” in quanto il prodotto che finisce nei rastelli a mano sfugge ai “controlli sanitari” a cui invece devono sottostare le imprese aderenti al Consorzio che operano anche nei comuni di Ardea e Pomezia.
“Il motivo della denuncia – precisa il Presidente – è volta a sensibilizzare le Autorità competenti affinché si possano adottare le idonee misure per assicurare l’equilibrio delle risorse e assicurare un esercizio sempre più responsabile della pesca del mollusco. La categoria confida nella sensibilità dell’Ente preposto alle iniziative di contrasto del fenomeno”.
Per tale motivo la Guardia costiera ha intensificato i controlli nei confronti dei pescatori sportivi che per hobby prelevano del saporito mollusco e lo commercializzano in nero, sfuggendo così ai controlli sanitari e alla tracciabilità. I militari hanno passato al setaccio le spiagge tra Fiumicino e Focene, a Fregene e a Passoscuro, eseguendo 15 controlli a persone munite di rastrello a mano. Al termine dell’operazione sono stati sequestrati 50 chili di telline e elevati verbali con “salate” sanzioni amministrative da 1.000 euro l’una nei confronti di 3 pescatori che hanno superato i 5 kg di prodotto massimo prelevabile nel rispetto delle norme vigenti.
“Il contrasto alla pesca illecita, specie se sportiva, tutela tutti coloro che esercitano l’attività professionale nel rispetto delle regole sopportandone i relativi costi, anche quindi da quella che è una concorrenza sleale degli abusivi – precisa il comandante della Capitaneria di porto di Fiumicino, Silvestro Girgenti – Non si devono trascurare anche gli effetti positivi di questa attività di contrasto sulla tutela del consumatore finale, evitando che il prodotto ittico non controllato venga immesso in filiera. Grandissima è l’estensione del territorio di nostra competenza per i controlli in materia di pesca, dovendoli eseguire in mare e a terra, dal peschereccio al ristorante, passando dal commercio all’ingrosso e da quello al dettaglio, in tutta la provincia romana. Che ben vengano anche le segnalazioni dei cittadini, affinché si possa aiutare la Capitaneria ad orientare ancora meglio la vigilanza”.