
Ristoratori, esercenti, imprenditori e semplici cittadini hanno deciso di esprimere nuovamente il dissenso contro le restrizioni del Dpcm
A Fiumicino circa 150 tra ristoratori, esercenti, imprenditori e semplici cittadini hanno dapprima manifestato nel pomeriggio sulla scalinata panoramica della sede comunale di via Portuense, per poi dirigersi in corteo, aperto da uno striscione con la scritta “Fiumicino forte ed unita contro i Dpcm” verso via Torre Clementina, nel centro storico della città.
Dopo aver lanciato, nei giorni scorsi, lo slogan “#iorestoaperto”, parte delle categorie hanno deciso oggi di esprimere nuovamente il dissenso contro le restrizioni del Dpcm e chiedere all’amministrazione comunale interventi di sostegno e tutela, come dilazioni sulle tasse locali.
Sotto l’occhio delle Forze dell’ordine, hanno scandito slogan come “Libertà”, “Lavoro!” ed esposto cartelli con le preoccupazioni per il futuro occupazionale: “Io non chiudo. Se no? Chiudo per sempre”. Rappresentanze di categoria hanno espresso con forza i rischi che il comparto locale, compreso l’indotto, possa perdere fino a tremila posti di lavoro.
La manifestazione è finita, dopo un lungo corteo, davanti la vecchia sede comunale di via Torre Clementina, dove alcuni manifestanti, soprattutto ristoratori, parati dietro lo striscione, hanno lasciato la loro testimonianza tra grida e voce rotta dalla commozione. Il corteo ha provocato rallentamenti nella viabilità in ingresso a Fiumicino, bloccando il traffico nei pressi del Ponte Due Giugno.