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Il degrado avvolge il molo sud e frena il turismo alla foce del porto-canale di Fiumicino

Il tratto dove un tempo ormeggiava la nave della Tirrenia è sprofondato e pericoloso

 

 

di Umberto Serenelli

 

 

L’abbandono avvolge un tratto di molo sud del porto-canale di Fiumicino. È infatti sprofondato il tratto dove un tempo apriva il portellone posteriore la nave passeggeri della Tirrenia. Non parliamo della zona circostante dove le pietre rendono difficoltosa il passaggio per raggiungere l’estremità sinistra della Fossa Traiana. La maggior parte dei frammenti in scaglione di selce presenti sulla superficie sono stati spinti dalla violenza delle onde sulle scogliere per questo sono pericolosi.

 

 

Lo stato di incuria impedisce la tanto sbandierata valorizzazione delle bellezze di Fiumicino e dei pittoreschi scorci che sistematicamente vengono ignorati, nonostante i residenti continuino a sollecitare la loro riqualificazione per restituirli ai percorsi turistici di una Città in forte crescita demografica. È chiaro che in questa circostanza l’amministrazione dovrebbe alzare la voce contro l’immobilismo dell’Autorità portuale.

 

 

“È a dir poco vergognoso l’abbandono dello storico molo da dove negli anni ’60 i giovani del posto si tuffavano – precisa Ivano Santoni – Era bello anche per la presenza dei caratteristici bilancioni che erano una singolare attrattiva. Con il passare degli anni ci stanno togliendo tutto anche la gioia di potervi tranquillamente passeggiare e osservare la rientrata della flotta peschereccia. Propongono di manifestare, con in testa i politici di Fiumicino, per arrivare a un nuovo look del molo che alla fine è di vitale importanza anche per richiamare non solo i vacanzieri romani ma anche per il movimento di stranieri che affollano in questi giorni la cittadina marinara”.

 

 

Da troppi anni un suggestivo luogo da cui assistere al tramonto sul mare è nel degrado e degli annunciati interventi di riqualificazione neppure l’ombra. I moli del canale navigabile rientrano nella competenza dell’Autorità di sistema portuale che dovrebbe fare uno sforzo e provvedere a rimuovere i cumuli di sabbia presenti da anni sull’asfalto lungo il muretto di contenimento della spiaggia attrezzata “Dada-Umpa”.

 

Il molo è molto apprezzato dai numerosi pescatori sportivi che lo hanno trasformato nel loro regno anche se spesso abbandonano esche e rifiuti di cibo consumato durante la nottata: ne sanno qualcosa gli operatori ecologici che la mattina sono costretti a un super lavoro per recuperare i sacchetti lasciati ovunque.

 

Tra i residenti c’è invece chi sostiene di “non alzare tanto la voce viste le esperienze vissute qualche anno fa” dopo una fondata richiesta di sistemazione della sponda da cui osservare il litorale dove allineati gli stabilimenti balneari.

 

 

“Con un gruppo di amici, a suo tempo, avevamo segnalato una maggiore attenzione nei confronti di questa area portuale – afferma il residente Giovanni Marchesi – Il giorno successivo il cancello d’accesso al molo è stato chiuso con tanto di catena in ferro e relativo lucchetto. Da un pò di tempo vige la regola di interdire le aree in barba alla messa in sicurezza delle stesse. Sono passati molti anni da quando è stato soppresso il collegamento via mare con la Sardegna ma degli interventi di manutenzione ordinaria non si sono mai visti. Perché il Comune non interviene in danno e poi manda il conto all’Autorità?”.

 

 

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