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Fregene, una rinnovata “attenzione” affiancata ad una nuova “luce” per la pineta monumentale

Per il futuro sono previste una serie di panchine, tavoli da picnic, aree attrezzate per bambini e servizi igienici


di Dario Nottola

Una rinnovata “attenzione” affiancata ad una nuova “luce”. Sono i segnali che l’amministrazione comunale sta conferendo alla pineta monumentale di Fregene.

Da alcuni giorni, infatti, residenti e villeggianti possono vedere una sezione del polmone verde, oltre 22 ettari, caro a Federico Fellini, illuminata di notte con dei proiettori che emanano un “effetto tricolore” con i colori rosso, verde e bianco, ed un’altra con luce bianca.
 
Inoltre la società Engie spa ha sostituito ed acceso tutte le luci dell’Area A della Pineta, intitolata proprio a “Federico Fellini”, dove l’amministrazione comunale di Fiumicino ha provveduto ad eseguire un deciso intervento di decoro e pulizia del sottobosco e dei viali e sentieri, tornando così ad essere più fruibile per le passeggiate, come testimoniato dalle maggiori presenze anche serali.
 
L’area, compresa tra via Castellammare, via Rapallo, via Portovenere e via della Pineta di Fregene, ha ospitato anche le prime tre serate della rassegna estiva “R-Estate in Comune”.

Una “nuova attenzione ed accelerazione sulla pineta”, simbolo di Fregene, voluta dal sindaco Mario Baccini, con il coordinamento dell’assessore ai Lavori pubblici Giovanna Onorati, che dovrà portare, in un “lavoro di squadra” che coinvolge l’Area Ambiente, alla definitiva riqualificazione ed al recupero, da un punto di vista fitosanitario, di cui se ne sta occupando l’Ufficio della Riserva Statale del Litorale, e di arredo.
 
A quanto si è appreso, poi, è nella fase finale di definizione, in attesa poi del finanziamento e del bando, il progetto di “Intervento di recupero, salvaguardia e valorizzazione della Pineta Monumentale di Fregene”, suddiviso in tre lotti e messo in moto da alcuni anni, che ha subito una revisione dei costi, nel periodo Covid, causa aumento globale delle “tariffe delle materie prime, dei trasporti e dei carburanti che si sono riverberati sugli operatori economici, rendendo non più attuabili gli interventi pubblici progettati o contrattualizzati, portando anche alla rinegoziazione delle condizioni economiche pattuite”.
 
Per il futuro del bene ambientale sono previste, tra l’altro, aree relax ed orientamento, diffusamente sparse in tutta la pineta troveranno collocazione, sia in aree ombreggiate che in spazi aperti, una serie di panchine e tavoli da picnic, “eco point”, aree attrezzate per bambini, servizi igienici.

Un maquillage necessario ed urgente, atteso da anni, per la pineta che, nel lontano 1666 Clemente IX – al secolo Giulio Rospigliosi, fratello di Camillo proprietario del Castello San Giorgio e dell’intera tenuta di Maccarese che all’epoca arrivava fino al mare – fece impiantare per tentare di salvaguardare dalla salsedine le aree agricole retrostanti e proteggerle dagli eccessivi ristagni d’acqua che caratterizzavano l’intero territorio.
 
 
 

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