
Il presidente Giuseppe Larango sottolinea anche l’opportunità di un mezzo busto dell’illustre zoologo
di Umberto Serenelli
La Pro Loco richiede la cittadinanza onoraria per Giovanni Battista Grassi. Per la commemorazione dei 100 anni dalla morte è stata infatti ufficialmente avanzata la richiesta al Comune, aggiungendo anche l’idea di posare un mezzo busto, dell’illustre zoologo, sulla facciata di palazzo Grassi.
La notizia è emersa durante la cerimonia al cimitero di Fiumicino, in presenza di autorità politiche e militari ma soprattutto una classe della scuola Grassi, ai cui studenti è stata raccontata la storia affascinante del biologo che decise di essere seppellito nel camposanto della cittadina marinara.
Lo scienziato, nato nel 1854 a Rovellasca (Como), dichiarò guerra alle zanzare “anofele” che mietevano vittime sul litorale romano e per annientarle si stabilì a Fiumicino dove studiò gli effetti negativi della malaria che, verso la fine dell’800, provocava vittime tra i coraggiosi bonificatori. Visse dunque tanti anni nelle zone paludose di Isola Sacra e Maccarese a stretto contatto con i contadini che lo consideravano un “fiumicinese”. L’amore del medico per Fiumicino sta anche nella significativa scelta di restare nel territorio anche da morto. Egli, infatti, lo scrisse su carta intestata del Senato, visto che era anche senatore dell’allora Regno.
“Se muoio a Roma, desidero essere sepolto modestamente nel piccolo cimitero di Fiumicino, dove almeno le mie ossa assisteranno alla redenzione dalla malaria di quella piccola borgata, per la quale ho tanto lavorato”.
Il gesto di Grassi viene sottolineato dall’Assessore all’Ambiente: “È stata una grande persona che ha mostrato un grosso attaccamento a questo territorio – precisa Stefano Costa, rivolgendosi agli studenti assiepati attorno alla tomba – Non si è fermato davanti alle difficoltà di allora e ha lavorato con amore per suoi abitanti fino a debellare la malaria”.
La tomba accoglie le spoglie dell’entomologo, quelle della moglie Maria Grassi Koenen e della figlia Isabella. Quando Fiumicino faceva ancora parte del comune di Roma, furono intitolate al ricercatore una strada, una piazza e il palazzo dove, nel 1918, fondò l’Osservatorio della malaria. Importante attestato di stima è poi arrivato anche da Roma Capitale che “battezzò” con il suo nome l’ospedale di Ostia.
“Grassi era molto legato ai bonificatori che vedeva morire ogni giorno – precisa Giuseppe Larango, presidente della Pro Loco e appassionato di storia locale – Durante i suoi studi aveva allestito un casolare con tutti gli accorgimenti contro l’azione dell’insetto, tra cui le zanzariere alle finestre, e per verificarne la consistenza trascorse un mese intero con la famiglia che lo occupava. In occasione del Centenario stiamo lavorando per una mostra in suo onore, nei saloni di Villa Guglielmi, in collaborazione con l’Università La Sapienza. Inoltre, chiediamo al Comune di assegnare la cittadinanza onoraria a una persona che ha fatto tanto per il litorale. Riuscire poi a posare un mezzo busto vicino all’effige marmorea, murata all’esterno di palazzo Grassi, sarebbe coronare un sogno”.