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Fiumicino, il parco parco pubblico “Simone Costa” preso d’assalto dai vandali

Urgente l’intervento del Comune per la sicurezza dei cittadini


di Alessandra Zauli
 
Quando nel 2012 il Parco pubblico adiacente al Serbatoio di Fiumicino, grazie ad una bellissima catena di solidarietà, è stato intitolato a Simone Costa (clicca qui), mai avremmo pensato, a distanza di poco più di 10 anni, di doverlo tacciare per essere diventato un luogo nel quale avvengono frequenti atti di vandalismo.
 
Il parco, inizialmente meta dei genitori con i loro bambini, e sempre più frequentato da ragazzi e ragazze, adolescenti, da quando, nel 2019, è stata annessa al parco, l’area ad esso adiacente, poi destinata al campo di basket.
 
E da qui sono iniziati i problemi. Purtroppo, come ci raccontano i residenti, spesso il campo è luogo di schiamazzi notturni ed atti di vandalismo.
 
I danni provocati al campo di basket ed all’intero parco, hanno indotto e costretto Stefano Costa, papà di Simone, a minacciare di interrompere la manutenzione della struttura, in segno di protesta. Una dolorosa protesta.
 
Ma facciamo un passo indietro. Il parco è sempre stato curato dalla famiglia di Simone Costa, allo scopo di renderlo un’oasi felice, dove poter vedere crescere bambini e ragazzi.
 
Sono state acquistate, grazie al supporto dei cittadini, ed all’impegno dell’Associazione “We love Simone di più di più di più”, giostre, scivoli ed altalene che hanno reso il parco sempre più bello. Sono stati piantati nuovi alberi e piante, come le rose, che hanno adornato l’intera area. Il parco è diventato un gioiello, un biglietto da visita eccezionale anche per chi, arrivando a Fiumicino, ci si trova a passeggiare accanto.
 
Ma tutto ciò si sta trasformando in un incubo per i residenti. Schiamazzi notturni, aggressione nei confronti di chi prova a chiedere, timidamente, di non urlare troppo e di non danneggiare l’area, fuochi d’artificio esplosi in mezzo all’area stessa, linguaggio scurrile e volgare, risse tra adolescenti, immondizia eccessiva, mancanza di cura, ora hanno reso il Parco molto meno frequentabile, tanto che, anche il numero dei bambini, sta diminuendo a vista d’occhio.
 
In questo ultimo periodo, per cercare una soluzione, alcuni cittadini e commercianti, che lavorano nella zona, si sono riuniti in un comitato spontaneo. Quello che era un valore aggiunto per il quartiere, per gli esercizi commerciali, sta diventando una limitazione, un motivo per il quale le attività presenti potrebbero decidere anche di lasciare la zona abbandonandola e facendola tornare al degrado di tanti anni fa.
 
Simone Costa è mancato a soli 17 anni, vittima di un gesto di violenza, e questo parco è nato come simbolo contro la violenza. Accettare la situazione che si è creata è impossibile, è una sconfitta per tutti coloro che lo hanno voluto. Ognuno si dovrebbe interrogare su come poter risolvere questo problema, partendo da alcune considerazioni.
 
Chiudere il campo da basket non risolverebbe assolutamente nulla, sposterebbe soltanto il problema. Gli inglesi definiscono questo modo di fare, di spostare NIMBY (not in my back yard)
 
Allora cosa fare? La proposta è una comunione di pensiero, di volontà, di impegno e di intenti. Un appello a scendere in campo, tutti insieme, ancora una volta, come è stato fatto a suo tempo per intitolare il parco a Simone Costa.
 
Si potrebbe, come richiesto da più voci all’Amministrazione del Comune di Fiumicino, recintare il parco e posizionare delle telecamere per riprendere chi commette atti illeciti, per dare una giusta punizione.
 
Si potrebbero sollecitare le Forze dell’ordine per presidiare in modo più continuo e costante l’area. Si potrebbero convocare delle assemblee cittadine, alla presenza dell’Amministrazione, delle Forze dell’ordine, di chiunque voglia partecipare, anche dei genitori dei ragazzi che frequentano il parco, per sensibilizzare anche loro e chiedere un aiuto per poter trovare tutti insieme una soluzione. Fare delle assemblee non allo scopo di criticare, ma esclusivamente con lo scopo di costruire. Tutto questo per far tornare il parco pubblico Simone Costa un luogo di pace e serenità come lo è sempre stato.
 
 
 
 

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