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Fiumicino, 25 novembre: tutte le iniziative contro la violenza di genere

Anche il Ponte 2 Giugno, ieri sera, si è illuminato di rosso dopo l’evento “Violenza infinita”


 

Decine di paia di scarpette rosse posizionate sulla terrazza panoramica del palazzo comunale su via Portuense. Così questa mattina, a Fiumicino, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere, l’associazione TuttexUna Aps ha dato vita alla quarta edizione di “Zapatos Rojos”.   

 

“Abbiamo invitato i partecipanti a fare con noi una commemorazione silenziosa, ma questa volta non potevamo restare in silenzio – hanno sottolineato le promotrici mentre diversi partecipanti mostravano cartelli con slogan contro i femminicidi – Vogliamo e dobbiamo accogliere l’appello di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia uccisa pochi giorni fa. Abbiamo fatto, tutti insieme, un “minuto di rumore“.  Diciamo basta alla rassegnazione, iniziamo a far sentire il grido di chi non c’è più e facciamolo tutti uniti”. 

 

Molte le iniziative pubbliche a Fiumicino contro la violenza di genere che hanno coinvolto il Comune, scuole, associazioni. “Combattere la violenza sulle donne in tutte le sue forme è una priorità. Attraverso l’educazione, la sensibilizzazione e il sostegno alle vittime, lavoriamo quotidianamente per costruire una società dove il rispetto e l’uguaglianza siano colonne portanti di una Fiumicino storicamente inclusiva e solidale”, la riflessione del sindaco Mario Baccini

 

Il Ponte 2 Giugno, ieri sera, si è illuminato di rosso dopo l’evento “Violenza infinita” sostenuto dall’Amministrazione Comunale ed organizzato dall’Associazione Donne per la Sicurezza. Oggi, in aula consiliare, alla presenza tra gli altri del sindaco Baccini, l’assessore alle Pari Opportunità, Monica Picca, (“Come assessorato alle Pari Opportunità ma anche alle Politiche Sociali,   cogliendo le linee guida anche del Ministero della Pubblica Istruzione in merito all’educazione al rispetto, all’educazione alla legalità e l’educazione all’affettività,  porteremo avanti un progetto molto importante che vede l’iniziativa di un protocollo d’intesa tra tutte le realtà coinvolte in questa battaglia di sensibilizzazione ma non solo, anche di effettive risposte a quello al territorio. Saranno coinvolte anche le associazioni del terzo settore, le scuole ma anche l’ordine dei consulenti del lavoro per reinserimento delle donne che hanno subìto violenza nel mondo del lavoro e naturalmente la Asl e le forze dell’ordine. Un progetto altisonante che vogliamo mettere in campo facendo sinergia e rete”), ha poi aperto i lavori del convegno “Fermiamo il Femminicidio. Prevenzione, sicurezza e legalità“.  Dopo un minuto di silenzio osservato per ricordare le vittime di femminicidio, la cultura del rispetto e la prevenzione sono stati al centro dell’incontro, a cui hanno preso parte l’Onorevole Simonetta Matone, l’Assessore alle pari opportunità della Regione Lazio, Simonetta Renata Baldassarre, il Direttore facente funzioni del Distretto Comune di Fiumicino, Maria Letizia Eleuteri, e la criminologa Cinzia Vitale. L’evento è stato moderato dalla giornalista e vicedirettore del TG2, Maria Antonietta Spadorcia

 

All’ingresso dell’Aula, la mostra fotografica “Quelle come me urlano in silenzio“, con esposte tele fotografiche sulla violenza sulle donne, è frutto del lavoro di sei fotografi: Andrea Lorenzetti, Rosita Lusignani. Cristina Masoni, Gloria Musa, Fabio Salvi e Barbara Stoia. Alcune di queste foto verranno utilizzate dalla dottoressa Cinzia Vitale, proprietaria delle opere, che ha deciso di portarle come testimonianza a Fiumicino e che impiegherà, durante il prossimo anno, in un percorso di sensibilizzazione nelle scuole italiane.

 

“Quest’anno più che mai, dopo la tragica vicenda di Giulia Cecchettin, dobbiamo provare a dare un senso ancor più profondo a questa giornata – il pensiero sulla Giornata da parte  del leader dell’opposizione di centro sinistra, Ezio Di Genesio Pagliuca – Impegniamoci, soprattutto noi uomini, a creare insieme un ambiente e una società dove ogni donna si senta al sicuro, rispettata e libera da barriere di ogni tipo. La vera trasformazione inizia con le piccole azioni quotidiane, a cominciare anche dal linguaggio usato. In questo senso, nel nostro territorio non si è sempre dato il buon esempio, non solo per quanto detto o scritto ma per il fatto che si è tentato di difendere l’indifendibile. Inutile fare convegni e cerimonie. Il cambiamento parte da noi”.

 

 

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