
Questa ipotesi rischia di essere la pietra tombale su un settore che a Fiumicino conta un migliaio di attività
“Se vietano anche l’asporto allora anche, e soprattutto, la ristorazione di grandi Comuni come Fiumicino, che proprio grazie all’asporto è riuscita in qualche maniera a barcamenarsi e sopravvivere durante l’ultimo anno, rischia il tracollo definitivo” Lo dichiara l’Associazione Lungomare della Salute di Fiumicino che rappresenta le attività di una delle zona più importanti e rappresentantive di Fiumicino.
“Qui – prosegue – nessuno mette in dubbio l’esistenza del Covid. Quello che noi chiediamo è di valutare attentamente l’efficacia delle misure messe in campo che secondo il nostro punto di vista non hanno tutelato e non tuteleranno né la salute pubblica né l’economia”.
“I continui cambi di ‘colore’ – ribadisce l’Associazione – le chiusure annunciate di settimana in settimana e le restrizioni del weekend hanno disorientato tutti. I locali oggi si presentano vuoti o semivuoti. Le prenotazioni latitano. L’incertezza è, paradossalmente, l’unica certezza per tutti noi.
“Ora questa ennesima ipotesi rischia di essere la pietra tombale su un settore che a Fiumicino tra bar, ristoranti, pizzerie a taglio, pasticcerie ed esercizi commerciali vari conta un migliaio di attività. Chiusure e ristori, purtroppo esigui, non possono essere l’unica soluzione” conclude l’associazione Lungomare della Salute di Fiumicino.






