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“Codice Rosa”, attivo da otto anni all’Ospedale Grassi di Ostia il pronto soccorso per le vittime della violenza

Dal 2014 al 2022 sono state 1307 le donne accolte e prese in carico dal presidio ospedaliero


di Dario Nottola

Dal 2014 al 2022 sono state 1307 le donne accolte e prese in carico dal Codice Rosa attivo all’Ospedale Grassi di Ostia. Un presidio che lavora in sinergia con lo sportello antiviolenza dell’Associazione Differenza Donna, ma anche con le istituzioni, le reti sociali e le Forze dell’Ordine territoriali, con l’obiettivo di individuare e far emergere i casi di violenza di genere dagli accessi del Pronto Soccorso, accogliendo le donne in un contesto protetto e guidandole nei percorsi di uscita dalla violenza.
 
Solo il 45% dei casi che arrivano in Pronto Soccorso accetta un percorso di aiuto con lo sportello antiviolenza. Le violenze avvengono per il 76% nella casa coniugale e per il 15% nella dimora dell’aggressore; l’età delle donne si sta abbassando, circa l’80% ha dai 18 ai 50 anni; il 75% è italiana e il 23% è straniera; l’autore è per il 30% il marito, per il 23% l’ex partner e per il 17% il partner, mentre per l’80% è di nazionalità italiana. Circa il 50 % dei casi di Codice Rosa avvengono in presenza di minori.
 
Sono questi, in estrema sintesi, i dati di riferimento dell’attività svolta dal Codice Rosa Ospedaliero presso l’Ospedale Grassi di Ostia nei suoi primi otto anni di attività, presentati nel corso del simposio promosso da Asl Roma 3 in collaborazione con l’Associazione Differenza Donna.
 
“Con l’esperienza del Codice Rosa ospedaliero – ha detto Francesca Milito, Direttore Generale di Asl Roma 3, aprendo i lavori – abbiamo formato gli operatori socio sanitari, le Forze dell’Ordine e tutti gli attori del territorio che a vario titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza, perché possano avere la sensibilità di avere con loro un colloquio delicato e riservato, in grado di far emergere quello che hanno subito, spesso da parte del marito o del convivente e in presenza di figli minori, e che hanno timore e vergogna di raccontare. Il simposio di oggi è un momento di confronto e un ennesimo passo in avanti del percorso per affinare il supporto che siamo in grado di dare alle donne, siamo impegnati sempre di più per evitare che si arrivi a epiloghi drammatici. La mia presenza è simbolica, per dire che siamo compatti e lavoriamo insieme per fare nei tempi e nei modi necessari l’attività di formazione, confronto e accoglienza delle donne vittime di violenza di genere“.
 
Per Denise Lancia, Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Municipio X, “Affrontiamo oggi una questione gravissima, che negli anni ha visto un miglioramento e un grande cambiamento, la capacità di riconoscere certe situazioni come violenza. C’è una nuova speranza, perché ora lavoriamo tutti insieme e finalmente sta cambiando la cultura delle donne, della famiglia e della società”.
 
“Il Codice rosa è attivo da otto anni all’interno dell’Ospedale Grassi di Ostia – ha spiegato Elisa Ercoli, Presidente dell’Associazione Differenza Donna – è per noi una grande occasione perché ci permette di incontrare le donne in quel primissimo momento in cui è avvenuta la violenza: uno spazio strategico all’interno dell’ospedale in cui la nostra collaborazione può fare la differenza. Sappiamo che le donne raccontano quello che noi permettiamo loro di narrare. La capacità di ascolto è fondamentale, la differenza non è se accogliamo o meno, ma quanto bene sappiamo accogliere, con un approccio non giudicante né colpevolizzante, perché da questo dipende la capacità delle donne vittima di violenza di fare una narrazione autentica delle loro storie. La collaborazione e l’approccio interdisciplinare sono fondamentali, e molto deve essere fatto ancora”.
 
 
 

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