
Il silenzio di tutte le istituzioni acuisce il dolore di una donna che non sa come difendersi dall’indifferenza
di Fernanda De Nitto
La storia della signora Luigina è quella di una donna che superati gli ottant’anni si ritrova privata della sua abitazione, dei ricordi più cari della sua vita, di tutto il suo mondo personale ed affettivo. Nella sua casa, di proprietà Ater, di Via Porto di Claudio a Fiumicino, il 25 ottobre del 2024 una pioggia battente ha provocato il distacco di una parte del solaio e infiltrazioni d’acqua in tutta l’abitazione.
Per un caso fortuito la signora non è rimasta colpita dalla pioggia di detriti caduti dal tetto ma, l’acqua battente ha costretto la donna ad abbandonare la sua residenza, divenuta improvvisamente invivibile ed inagibile.
La causa di tale allagamento risale ai lavori tanto acclamati da Ater, del giugno 2020, riguardanti la coibentazione delle facciate esterne, l’impermeabilizzazione delle coperture, la sistemazione del tratto fognario e la fantomatica realizzazione degli orti urbani all’interno dello storico complesso di edilizia residenziale pubblica di Via Porto di Claudio.
Per tali opere la Regione Lazio stanziò circa un milione di euro puntando tutto sull’efficientamento energetico dei palazzi Ater della Provincia di Roma. Una parte di quei lavori furono anche realizzati, tra fogne e cappotto termico per i tetti, ma attraverso una gestione approssimativa e poco controllata delle opere. Fatto sta che il tetto della signora Luigina è venuto giù alla prima grande pioggia, dato che i discendenti sembra non siano stati protetti adeguatamente con guaina a difesa delle precipitazioni.
L’anziana donna, dallo spirito decisamente combattivo, ha da subito avviato un’azione legale nei confronti di Ater Provincia di Roma e attraverso il suo avvocato ha denunciato l’ente per le gravi inadempienze sopraggiunte in sede di lavori. Ma la legge, dopo quasi un anno, non gli consente giustizia nel totale silenzio di Ater che è stato solo in grado di proporre alla signora di provvedere in autonomia alla risistemazione della casa con un risarcimento futuro ed alquanto indefinito in termini economici e temporali.
L’altra assurda situazione di abbandono riguarda anche la parte comunale e di assistenza sociale, in quanto per la signora non si è attivato nessun tipo di pronto intervento sociale, malgrado i diversi colloqui intercorsi con gli uffici e l’amministrazione. Anche le commissioni consiliari alle politiche abitative e sociali sono state informate rispetto alla drammatica vicenda di Luigina registrando, anche in questo caso, un gravoso silenzio.
Tra le soluzioni plausibili presentate all’Assessorato alle Politiche Sociali e a quello dell’Ater, la risistemazione in danno dell’appartamento, come già si è realizzato ad esempio a Roma e nel X municipio, oppure la previsione di un contributo economico straordinario che garantisca una gestione autonoma dell’interessata.
La signora Luigina, che dallo scorso ottobre è accolta amorevolmente dai suoi figli, disperata ed affranta ci ha mostrato la sua abitazione, martoriata dai danni del tempo e dalla vetustà dell’area, trattenendo a stento le lacrime nel ricordo di una vita trascorsa in quelle quattro mura che per lei rappresentano tutto il suo mondo, la sua vita, i ricordi di un marito recentemente scomparso e tutto il suo passato. Il silenzio di tutte le istituzioni acuisce il dolore di una donna che non sa come difendersi dall’indifferenza, auspicando sempre una risoluzione positiva della vicenda.