Cinquecento manifestanti per le vie della città contro l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere
Circa 500 persone hanno protestato contro l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere per il mancato sblocco del vincolo idrogeologico R4 che ferma le autorizzazioni all’edificabilità dei terreni dell’Isola Sacra. L’iniziativa è, infatti, nata dopo che l’Autorità ha sottolineato la necessità di provvedimenti per la messa in sicurezza anche dalla parte di Fiumara Grande oltre a quelli per il porto canale.
Alla manifestazione organizzata dal Comitato Spontaneo B4A e dall’Asef, l’associazione degli imprenditori edili di Fiumicino, si sono, inoltre, unite anche le associazioni di pescatori del territorio per protestare contro l’aumento del caro gasolio e le regolamentazioni comunitarie.
Il lungo serpentone, partito intorno alle 9.00 da piazzale Mediterraneo ha mandato in tilt il traffico cittadino. I manifestanti arrivati all’altezza della sede comunale hanno deciso di proseguire fino al viadotto dell’aeroporto provando alcuni momenti di tensione con le Forze dell’Ordine.
“Siamo qui per farci sentire, devono togliere questo vincolo – spiega Palmerino Faratro presidente dell’Asef – ci sono posti di lavoro da tutelare e famiglie che pagano l’Ici per terreni edificabili solo su carta. Domani c’è presso la sede dell’Autorità di Bacino un tavolo tecnico sulla questione. Noi chiediamo che sia organizzato un incontro anche qui a Fiumicino. Vogliamo essere presenti. Se qualcosa non si muoverà al più presto, siamo pronti a scendere nuovamente in piazza”.
Anche il sindaco di Fiumicino Canapini ha preso parte alla manifestazione per il mancato sblocco dei B4A. “Dopo dieci anni e la messa in sicurezza del porto canale – spiega – non ci saremmo mai aspettati che l’Autorità ci dicesse che il rischio esondazione c’è anche per l’area di Fiumara Grande. Siamo rimasti interdetti di questa decisione perché nessuno in questo ultimo anno e mezzo ci ha comunicato che sulla questione era stato avviato dall’Autorità di Bacino uno studio di settore. Questa manifestazione nasce quindi dall’atteggiamento di chiusura dell’Autorità nei confronti della nostra amministrazione”.
Alla protesta ha aderito anche il Comitato di Quartiere Fiumara Grande. “Siamo qui perché anche noi residenti vogliamo essere presi in considerazione. Vogliamo capire che fine faremo e quale sarà il nostro futuro. Chiediamo – spiega Edoardo Morello – un tavolo di confronto con l’Autorità di Bacino per capire la loro posizione su questo rischio esondazione per Fiumara Grande”.
Il Pd afferma però che il rischio idrogeologico su Fiumara era noto da tempo. “Capiamo i cittadini perché sono esasperati da questa situazione – spiega Paolo Calicchio Pd – però la problematica esisteva già prima. Il governo cittadino doveva intervenire già anni fa su questo rischio, sono perciò evidenti le responsabilità di questa amministrazione. A rimetterci sono ora lavoratori e cittadini”.
Dura anche la protesta dei pescatori di Fiumicino. L’aumento del gasolio e la nuova legge comunitaria 404 che prevede nuove regolamentazioni per il settore stanno facendo scattare le barricate a Fiumicino ma anche sull’Adriatico. Risultato: imbarcazioni ferme ai porti e dipendenti e armatori sul piede di guerra. “Senza iva e le accise regionali – spiega Gennaro Del Prete presidente della Cooperativa Pesca Romana – il gasolio è arrivato a 80 centesimi al litro. Questo vuol dire che una spesa giornaliera per il rifornimento si aggira intorno ai 2.200 euro. Un costo non sostenibile per noi. Questo ci costringerà a sbarcare gli equipaggi e a stare fermi in porto finché non ci verrà data risposta anche per le disposizioni del parlamento europeo che mettono in ginocchio il sistema italiano della pesca. Non andremo più a lavorare perché non conviene. Qui però abbiamo tutti una famiglia da mantenere e non ci fermeremo. Il 25 di gennaio anche Fiumicino sarà presente alla manifestazione romana davanti al ministero delle Politiche Agricole e Forestali”.
Valentina Fiordalice
