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Aeroporto: Ncc in protesta davanti al terminal 3

“Basta con l’arroganza di ADR lottiamo per difendere il nostro futuro”


di Gianluca Zanella
 
Si è svolta oggi a partire dalle 9.00 la manifestazione promossa dalle associazioni sindacali di categoria dei conducenti ncc vettura, “ANC Trasporti Persone – Federncc Cofcommercio Roma – Fai Confcommercio Lazio – Anitrav – Federnoleggio Confesercenti – CNA Fita Lazio” che hanno protestato di fronte al Terminal 3 dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, contro le vessazioni che lamentano da parte della società ADR (Aeroporti di Roma). Oltre 200 persone, armati di megafono e indignazione, hanno cercato di far sentire la propria voce, spostandosi verso le 11.30 di fronte alla sede del Comune di Fiumicino.
 
La questione si trascina ormai da mesi, portando all’esasperazione gli autisti che sono obbligati a svolgere il proprio lavoro in una condizione di pesante precarietà, osteggiati da ADR, che cerca di delegittimare il loro ruolo. In particolare, le Associazioni denunciano che nella notte tra venerdì e sabato 12 marzo 2016, ADR abbia “materialmente provveduto a disegnare alcuni stali per servizio ncc” riservati a tre strutture vincitrici di una gara poco trasparente indetta da ADR.
 
Le associazioni che oggi hanno manifestato, denunciano il comportamento scorretto di ADR, che si pone in contrasto con la nuova formulazione dell’art. 5 bis della L.R. 58/1993 (formulazione entrata in vigore il 1 gennaio 2016). Questa nuova legge, prevede infatti che sia competenza dei Comuni quella di istituire stalli, rimesse e parcheggi nell’ambito dell’aeroporto. Dichiarano i portavoce della manifestazione: “ADR, in quanto concessionario di servizio pubblico, e come tale soggetto ai principi dell’imparzialità, non può permettersi di assegnare detti stalli a suo piacimento, né tantomeno indire gare senza l’approvazione di un protocollo d’intesa tra i comuni di roma, fiumicino e del bacino comprensoriale”.
 
Le associazioni di categoria coinvolte, si appellano alla legge 180 “Norme per la tutela della libertà d’impresa”, dell’11 novembre 2011, che permette loro di battersi per i propri diritti, ma ADR nega ogni trattativa, ignorando le ripetute richieste d’incontro, inviate il 4/02/2016; il 12/02/2016 e il 15/03/2016, asserendo tramite l’amministratore delegato, Ugo de Carolis, che la società è: “legittimata, ma non obbligata a partecipare (al tavolo d’incontro)”.
 
Il tavolo di trattative, pensato per sanare gli effetti di questo scontro, è stato aperto tempestivamente dal Comune di Fiumicino, ma ADR, sempre in una nota di De Carolis, afferma che: “La conferenza di servizi indetta dal Comune di Fiumicino non risulta la sede appropriata nella quale discutere gli ‘accordi’ “.
 
I noleggiatori sono sfiniti, è ormai un anno che vedono il loro lavoro compromesso a favore di pochi. Si sono appellati anche al Tar del Lazio con due ricorsi; l’udienza fissata per l’11/10/2016 dovrà stabilire se nella gara indetta da ADR risultino le irregolarità denunciate dalle associazioni. Nello specifico queste:

1) Se sia conforme a diritto il comportamento di ADR, che dopo aver fissato come requisito ammissione alla selezione il possesso di un “parco” veicoli da almeno 4 anni alla data 15/09/2014, il 26 ottobre 2015, dopo aver conosciuto tutti gli atti di gara, a richiesta di un concorrente escluso, ha modificato il requisito, in violazione dei principi di par condicio e trasparenza, favorendo per l’appunto tale concorrente escluso.
 
2) Se sia conforme a diritto il comportamento di ADR, che ha permesso a una cooperativa (tra le tre poi risultate vincitrici) di partecipare alla gara pur essendo ancora in società con altro concorrente, contravvenendo a una specifica norma della gara che vietava la partecipazione a più società concorrenti contemporaneamente.
 
3) Se sia conforme a diritto il comportamento di ADR, che non ha verificato che nessuno dei concorrenti (nemmeno i vincitori) avesse effettiva autorizzazione e disponibilità di vetture.
 
Se c’è stata manipolazione, lo deciderà un giudice. Per adesso i noleggiatori non possono far altro che attendere, magari protestando. Quello che tuttavia dispiace di più, è che ADR non capisca come il suo comportamento stia provocando un forte stato di tensione tra i lavoratori, tensione che, come dicono i diretti interessati, rischia di degenerare in disordini spiacevoli per tutti. Speriamo dunque che, anche attraverso la preziosa mediazione del Comune di Fiumicino, nella vicenda sia fatta presto luce e, soprattutto, giustizia.
 
 

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