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“Miss Riviera Tirrenica”, tra bellezza e polemiche: il dibattito politico e sociale dopo l’evento

Giovanna Onorati elogia le partecipanti, Erica Antonelli attacca l’amministrazione

 

di Fiumicino Online

 

Piazzale dell’Unione Europea, per una sera, si è trasformato in un palcoscenico a cielo aperto ospitando la selezione di “Miss Riviera Tirrenica”, concorso che ha visto venti giovanissime contendersi il titolo e l’accesso alle Prefinali Nazionali di “Miss Italia”.

 

L’evento, molto seguito dal pubblico, ha però acceso un dibattito sui social e nella politica locale, tra chi ha accolto positivamente l’iniziativa e chi, al contrario, ne ha criticato il significato culturale.

 

A sostenere l’iniziativa è stata l’assessora Giovanna Onorati, che ha sottolineato il valore personale e umano delle partecipanti: “Partecipando dal vivo ho avuto l’opportunità di conoscere ragazze autentiche, con un’anima, impegnate e determinate a credere nei propri progetti. Dietro l’apparenza c’è sempre una storia personale fatta di valori, sacrifici e aspirazioni. Sono state molto brave, complimenti e tanta fortuna!“.

 

Parole che non hanno convinto tutti. A intervenire è stata la consigliera comunale del Partito Democratico, Erica Antonelli, che ha contestato duramente il sostegno dell’amministrazione comunale al concorso: “Appellarsi al concetto di autodeterminazione riferito alle ragazze che scelgono di partecipare a Miss Italia fa amaramente sorridere. L’autodeterminazione va bene per un concorso di bellezza, ma viene negata su temi fondamentali dell’etica sociale – aborto e fine vita in primis – che la destra combatte ogni giorno. Le giovani donne sono libere di decidere come utilizzare il proprio corpo, ma ci auguriamo consapevolmente e non guidate da modelli sociali vecchi e imposti“.

 

Secondo Antonelli, la bellezza in sé non deve essere criminalizzata, ma non può diventare il criterio dominante per il successo: “Un’amministrazione pubblica dovrebbe in primo luogo valorizzare le intelligenze, le potenzialità e le competenze, al netto di peso, altezza e misure”.

 

Il concorso, nato negli anni ’30 e ancora oggi simbolo controverso di tradizione e spettacolo, continua dunque a dividere l’opinione pubblica: da un lato la valorizzazione di giovani ragazze che inseguono un sogno, dall’altro la critica a un modello femminile percepito da molti come superato e stereotipato.

 

 

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