
L’obiettivo è tenere viva la tradizione popolare legata al ciclo del grano iniziato con la mietitura
di Umberto Serenelli
Torna a partire da domani la “Festa della trebbiatura” ad Isola Sacra. Protagonisti dell’atteso evento gli eredi dei bonificatori che daranno vita alla 12ma edizione nel piazzale di via Valle Sarca e sotto la regia dall’associazione “Agro Isola Sacra”.
L’obiettivo è tenere viva la tradizione popolare legata alla campagna e in particolare il ciclo del grano, già iniziato con la mietitura, effettuata presso il podere della famiglia Canapini, utilizzando una mietilegatrice degli anni ’50 con cui sono state falciate le mature messi, raccolte in fasci e creati i covoni per far seccare le spighe.
“La mietitura è stata una bella occasione per rivivere momenti di storia che fanno parte della nostra cultura con tanto di usi e costumi ereditati dai nostri genitori che si sono spaccati la schiena per lavorare la terra – sottolinea Vittorio Petricca, presidente dell’Agro Isola Sacra – Siamo rimasti molto legati a questa campagna per questo abbiamo presentato il progetto di recupero del Borgo agricolo che era un punto di aggregazione dei nostri nonni e deve tornare a esserlo anche per le nuove generazioni: non devono dimenticare le loro radici“.
L’obiettivo della manifestazione è non dimenticare il duro lavoro nei campi e per tale motivo gli agricoltori daranno vita, durante lo svolgimento dell’evento, a una dimostrazione di come i loro nonni effettuavano la trebbiatura manuale. I covoni verranno infatti adagiati su un grosso telo di iuta e con due robusti bastoni, collegati a una “correggia” di circa 50 centimetri (striscia di cuoio ndr), colpiranno le spighe per favorire la fuoriuscita dei chicchi di grano. Seguiti dai curiosi in visita al “village”, i contadini si tufferanno poi negli anni ’50 mettendo in funzione una trebbiatrice d’epoca con cui mietere circa 2 quintali di grano da utilizzare per l’impasto di pagnotte e frittelle.
Il ciclo del grano si concluderà con la cottura del pane in piazza, all’interno di un forno a legna, e ancora caldo distribuito ai presenti. Per l’occasione ci sarà anche la possibilità di gustare le “frittelle della nonna” fatte con l’antica ricetta che risale ai primi anni del dopoguerra.
“La trebbiatura rappresentava per noi l’appuntamento più importante dell’anno poiché il grano era la principale fonte di sostentamento per chi viveva in campagna”, conclude Petricca.
La festa è anche un momento di cultura perché sarà possibile visitare il “Museo della civiltà contadina” e il “Memoriale del centenario della bonifica”. In serata previste esibizioni musicali in piazza con Cristiana e la sua band, il liscio con Erasmo e la fisarmonica di “Giò Croce” nel week end.