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Dagli universitari cinesi le nuove idee per la Fiumicino del futuro?

Studenti stranieri del Politecnico di Milano hanno scelto e visitato infrastrutture di Fiumicino per le loro tesi

 

di Dario Nottola

 

 

“Dalla Cina (e non solo) con nuove idee”. Parafrasando i titoli dei film di culto sul Kung fu degli anni ’70 potranno arrivare proprio da un gruppo di giovani universitari cinesi le nuove idee per uno sviluppo sostenibile e per il futuro di Fiumicino. Un azzardo? Forse, ma non è da prendere sotto gamba.

 

 

“Wow! Fiumicino è un’Isola!”. E’ l’esclamazione, infatti, di sorpresa di uno degli 8 studenti stranieri del Politecnico di Milano nello scoprire, negli ultimi tre giorni, di trovarsi sull’Isola Sacra, formata dalla biforcazione del Tevere a Capo Due Rami, oggi l’area urbanisticamente e demograficamente più densa di Fiumicino.

 

Si tratta di 6 universitari cinesi, oltre ad una di Taiwan ed una di Anversa (Belgio) che hanno scelto, per completare il loro percorso didattico di un anno in Italia, Fiumicino come fucina e “laboratorio” di nuove idee progettuali ed architettoniche, per le sue grandi potenzialità e quale crocevia tra porti, aeroporto ed assetti viari di collegamento con Roma.

 

Un territorio, sempre più terminal strategico, di flussi importanti che esercitano una “grande pressione” e che necessita di nuove soluzioni per gestirne l’impatto ma anche per alimentare filoni turistici, a partire dalla navigabilità del Tevere e di nuovi waterfront o riverfront.

 

Il territorio, con la sua vocazione portuale, il Tevere, gli assetti viari ed i valori archeologici e naturalistici, si prestano a “case studies” scientifici interessanti per il loro corso di architettura sotto la guida del Prof Massimo Novati, noto esperto di urbanistica e trasportistica, che li ha accompagnati nei loro tre giorni di visita, accolti dal Comandante della Capitaneria di Roma, Silvestro Girgenti.

 

Gli studenti, con grande interesse, hanno visitato il Borgo Valadier, la darsena, piazzale Mediterraneo/Molinari, l’area spiagge, il Lungomare, oltre ai porti Imperiali di Claudio e Traiano. Hanno fatto “base” in Capitaneria per i loro studi e mostrato interesse alle funzioni della Guardia Costiera in tema di sicurezza portuale, prendendo spunti per realizzare tesine tematiche per i nuovi assetti territoriali, riqualificazione e Skyline della costa, che potranno essere, una volta presentate, utili come base di nuove idee per il futuro assetto del territorio.

 

Sono 20 anni che organizzo workshop ‘Nuovi porti per nuova portualità’, con crediti formativi per gli studenti, come quelli realizzati nel porto di Trapani, ed anche nello scalo di Pesaro, con il fiume che scorre accanto al porto canale, il Foglia, in analogia con Fiumicino. Abbiamo visto come molte città hanno cambiato i loro volti e Fiumicino, con la interazione Porto-Città che potrà innovarsi, rappresenta una grande opportunità per Roma per il miglioramento dell’intermodalità” spiega il professor Novati.

 

 

“Fiumicino è un’isola – prosegue – quindi non solo uno slogan e non solo aeroporto, ma un laboratorio didattico per formulare idee in stretto legame con il porto, connesso con il Tevere e a Roma, nella consapevolezza dei lasciti storici ereditati dal territorio per mettere in campo nuove idee. Gli studenti stanno studiando anche come sfruttare meglio il Tevere come via d’acqua pubblica navigabile con Roma e con la rete di piste ciclabili. Gli studenti si concentreranno anche su una più funzionale interazione porto-città , e su come rendere l’Isola Sacra ‘meno Isola’ con più connessioni tra le sue sponde, valorizzando la vicinanza delle spiagge, ma anche implementando la mobilità su ferro da e per l’aeroporto e il bus terminal cittadino, in un’ottica di maggiore integrazione trasportistica, e di decongestionamento della circolazione e delle soste in prossimità del fronte mare”.

 

“Ed ancora, gli studenti si preoccuperanno di come meglio integrare l’aeroporto con le mete archeologiche cittadine, oggetto di numerose visite. Un’idea futuribile può essere la nascita a Fiumicino, di una Lounge per i passeggeri che faccia vedere direttamente il mare ed il paesaggio, sul modello dl Tokyo” conclude il professor Novati.

 

Idee attrattive, quindi, in primo piano per una “città con l’acqua” dal valore straordinario attraendo risorse, anche private, e capacità imprenditoriali, considerando che il Lazio sviluppa il 33 per cento dell’economia blu nazionale, il 31 per cento solo Roma. L’auspicio è che, nei prossimi mesi, alcuni degli studenti possano presentare pubblicamente anche a Fiumicino, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, le loro idee progettuali per valorizzare, come polo attrattivo, una Fiumicino del futuro in qualità di terminale logistico e collettore formidabile, resiliente alla pressione dei flussi esercitati o subiti.

 

 

 

 

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