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Banchine ai lati del Tevere

Mi collego alla lettera del sig. Marco


Salve, mi collego alla lettera del sig. Marco F. (clicca qui) che, giustissimamente, faceva notare come qualcuno ha spostato una fioriera sul molo di levante per collegare una cima ad un lampione, cosa che comunque fa parte della convinzione degli armatori o i capitani o, comunque, gli addetti alla piccola e grande pesca, che tutte le banchine siano di loro proprietà dove possono fare quello che gli aggrada.
 
La soluzione potrebbe essere quelle indicata dai cartelli recentemente posizionati ovunque sui moli che vietano l’accesso ai non autorizzati ed ai cicli. Si suppone che gli unici autorizzati siano poprio coloro che oggi occupano gran parte degli spazi con di tutto e di più oltre che reti.
 
Purtroppo in questo Paese (l’Italia) chiunque detiene un qualsiasi potere, anche semplicemente contrattuale, si sente autorizzato a limitare i diritti degli altri.
 
Non credo che la ricostruzione dei moli sia stata pagata mediante una colletta della Capitaneria di Porto o dei pescatori, anzi ho il serio sospetto che sia stata pagata con i denari di tutti i cittadini i quali sono, si obbligati a pagare, ma non ad usufruire dei servizi creati con i loro soldi. Anche perchè le banchine sono sempre state un luogo di passeggiate per i cittadini e turisti, tanto è vero che nella banchina di levante è stata posta una fila di fioriere che separerebbe una ziona dedicata al passeggio ed una dedicata agli attracchi.
 
Sarebbe allora il caso che la Capitaneria predisponesse un servizio di sorveglianza per far rispettare l’Ordinanza (che fra l’altro risale al 2014) ed applicare le sanzioni, così vedremo anche cosa ne penseranno i cittadini. In realtà succederà  quello che è consueto: tutto continuerà come prima e magari casualmente qualcuno, molto sfigato, verrà sanzionato tanto per far tacere la coscienza.
 
E’ “divertente” inoltre leggere nei pressi di p.le Mediterraneo il cartello che indica gli imbarchi per la Sardegna che non esistono più da anni e poi altri divieti per una “zona portuale operativa”, dove in realtà a fatica si possono vedere imbarcazioni che fanno rifornimento di carburante e tantissimo spazio sprecato.
 
Tanto per concludere in bellezza ci sarebbe da capire che fine farà un edificio costruito in quell’area almeno un paio di anni fa che, sembra, dovesse ospitare un Posto di Polizia o qualcosa di simile ed è tuttora abbandonato ad un precoce disfacimento, anche questo immaginiamo non sia stato costruito con una donazione di Babbo Natale, anzi ci preoccupiamo che tra qualche tempo, quando il disfacimento sarà molto avanzato, qualcuno provvederà ad una manutenzione/riparazione con altro esborso di soldi pubblici.

Lettera inviata da: Claudio S.
 
Invia la tua lettera a: info@fiumicino-online.it
 
 

 

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