Disinfestazioni pericolose. Lettera di Diffida del Movimento 5 Stelle di Fiumicino
abbiamo ricevuto e pubblichiamo
Con la presente si intende comunicare il totale dissenso e preoccupazione per le operazioni di disinfestazione previste in tutto il Comune di Fiumicino dal giorno 7 luglio e per le seguenti motivazioni:
- Le disinfestazioni, non essendo selettive, mettono a serio repentaglio la biodiversità animale – anche appartenente a specie protette - che non è in grado di difendersi dall’aggressione dei principi attivi nebulizzati in ambiente, evidentemente venefici, utilizzati per le stesse e che permangono in ambiente fino ad arrivare alle falde acquifere;
- ad Isola Sacra si è in piena area Parco Riserva del Litorale e prospicenti il braccio del canale Romano del Tevere. Le disinfestazioni esercitano un grave danno e spiegano effetti nocivi sulla popolazione animale appartenente a tutte le specie presenti in area Parco;
- in considerazione della presenza di animali domestici – anche liberi - sul territorio, come per altro consentito dalla normativa vigente tra cui legge 281/91 e legge regionale 34/97, si devono prevedere le dovute precauzioni per la loro tutela e incolumità garantendo che nessun animale domestico -sia esso libero o di proprietà- abbia alcun nocumento da simili interventi;
- in ragione del grado di evidente di tossicità dei comuni principi attivi utilizzati, sia per le persone che per gli animali, si sarebbe dovuto prevedere, e per quanto previsto dalla normativa vigente, che venisse comunicato preventivamente il nome della ditta che effettuerà le disinfestazioni e che per obbligo deve appartenere a ditta certificata ANID nel rispetto delle indicazioni UNI EN 16636 (pest control management) e che vengano consegnate a tutti i proprietari degli immobili limitrofi l’areale interessato dalla disinfestazione le schede tossicologiche e il protocollo operativo, come previsto dalla normativa vigente.
- le disinfestazioni dovrebbero avvenire con i criteri stabiliti dal D.M. 274/97, nonchè in considerazione dell’indirizzo attuato dalle Direttive CEE in materia di Biocidi, e seguito dal Ministero della Salute italiano, che prevede l’utilizzo dei prodotti disinfestanti revisionati ed autorizzati solamente ad “operatori professionali appositamente formati”.
- secondo l’ISPRA (fonte http://admin.isprambiente.it/it/pubblicazioni/quaderni/ambiente-e-societa/impatto-sugli-ecosistemi-e-sugli-esseri-viventi-delle-sostanze-sintetiche-utilizzati-nella-profilassi-anti-zanzara) la deltametrina è tossica se ingerita (H301), se inalata (H331). Altamente tossica per gli organismi acquatici (H400), molto tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata (H410).
- le revisioni degli studi a disposizione hanno evidenziato come i piretroidi abbiano anche altri effetti sulla salute umana, come ad esempio neurotossicità su soggetti nell'età dello sviluppo, induzione di morte dei neuroni e problemi con i metaboliti dei piretroidi, cioè il prodotto finale della loro metabolizzazione da parte dell'organismo (Ray & Fry, 2006)29;
- l'inalazione di repellenti a base di piretroidi durante i primi anni di vita può portare ad effetti negativi sui bambini causando notevoli alterazioni che interessano il sistema nervoso centrale ed in particolare la barriera ematoencefalica (BBB). I danni sono stati identificati in particolare a livello micromolecolare e suggeriscono effetti di lunga durata al cervello (Sinha et al., 2004)
- sono rilevanti e gli effetti sugli ecosistemi di tutti i piretroidi, per la loro efficacia sugli artropodi, determinano perdita della biodiversità almeno a livello locale. Non essendo selettivi uccidono anche invertebrati utili e possono causare gravi danni agli ecosistemi terrestri e acquatici. Oltre che per gli artropodi, i piretroidi sono molto tossici per gli organismi acquatici non bersaglio (Van Wijngaarden et al., 2005.; Maund 2009; Rasmussen et al., 2003) e possono influenzare negativamente le popolazioni di zooplankton, crostacei e pesci determinando gravi alterazioni della catena alimentare.
L’uso nei seminativi intensivi, insieme alle irrorazioni e l’uso domestico in ambito urbano, determinano negli ambienti acquatici un inquinamento diffuso. La lunga persistenza di alcuni di essi può causare danni anche a distanza dal luogo di irrorazione e determinare accumuli nei bacini idrici con grave alterazione delle catene alimentari e della struttura delle comunità. Diversi autori hanno sostenuto che la contaminazione da piretroidi nei sistemi d'acqua dolce fosse rilevante soprattutto per gli organismi dei sedimenti (Hill, 1989; Schleier & Peterson, 2013). Ma vi sono prove che l’esposizione, anche di poche ore, ai piretroidi in fase acquosa sia in grado di produrre effetti acuti e a lungo termine nei macroinvertebrati natanti (Liess e Schulz, 1996; Schulz e Liess, 2001; Rasmussen et al., 2008; Norum et. al, 2010). Tuttavia per molti di essi sono stati osservate attività di gravi interferenze endocrine.
- tali sostanze sono particolarmente dannose anche per alcuni mammiferi come il gatto. L’azione di piretrine e piretroidi sul sistema nervoso e l’accumulo nei tessuti adiposi dei mammiferi ne sconsiglia l’uso ripetuto in ambienti frequentati dagli esseri umani. Quelli ad alta persistenza sono inoltre in grado di sterminare le popolazioni locali di imenotteri e ditteri impollinatori determinando la perdita di diversità vegetale e la riduzione della produzione agricola. La loro eccessiva applicazione in ambito agricolo può, infatti, paradossalmente, determinare una riduzione nella produttività delle rosaceae da frutto (pele, mele, albicocche, pesche, susine ecc.), nelle brassicaceae (cavoli, broccoli, colza) e nelle asteracee (radicchio, lattuga, cicoria ecc.).
- affermare che non sono nocive per gli animali, uomo compreso, è una falsa informazione. Inoltre vi è da presumere un rischio di danni ai viventi per esposizione cronica perché tutte queste sostanze, vengono definite a concentrazione lipofila, vanno cioè ad accumularsi nei tessuti grassi, tra i quali il più importante è il cervello (67% di tessuto grasso). Tali sostanze sono in grado di fissarsi nella struttura neuronale e possono agire in modo notevole nella parte più antica del cervello.
- la deltametrine è una sostanza considerata moderatamente pericolosa per l’uomo dalla World Health Organization (WHO, 2001), ma estremamente nociva per le biocenosi. Appartiene al gruppo di piretroidi di tipo II. La Deltametrina è iscritta nel Regolamento di esecuzione UE n. 540/2011 e registrato come presidio medico-chirurgici dal Ministero alla Salute. Numerosi sono i suoi effetti su tutti gli organismi viventi. L’uso ripetuto influenza significativamente le popolazioni di Tisanoptera, Lepidoptera, Hemiptera, Hymenoptera, Ortoptera, Coleoptera con ripercussioni nella catena alimentare e sulla biodiversità del suolo. Risulta tossico per i fitoseidi e altri insetti utili.
Nei confronti delle api è altamente tossica per ingestione e marcatamente per contatto (DL50 = 0.0015 mg*ape-1, PPDB Database; tossicità a livello di campo 8,7 g*ha-1). Individuato tra i sette insetticidi il cui uso dovrebbe essere limitato per combattere la moria delle api sostanza altera la capacità di homing (orientamento verso il nido) delle api (Vandame et al. 1995).
La Deltametrina è altamente tossica per molte specie di pesci (tab. 20). La tossicità acuta espressa come LC50 a 96 ore varia da 0.36 a 4.7 μg*l-1 (Canadian Council of Ministers of the Environment, 1999). Blocca i canali del sodio dei filamenti nervosi, allungando la fase di depolarizzazione ed influenza anche i recettori GABA (Eshleman & Murray, 1991). Inoltre le popolazioni ittiche possono risentire della diminuzione dello zooplancton e dei microcrostacei. Per alcune specie di pesci per le quali la tossicità acuta della Deltametrina è molto alta. Nell'acqua stagnante è rapidamente assorbita per la maggior parte dal sedimento dove può persistere per settimane ed essere assorbito dagli invertebrati bentonici incidendo sulle loro popolazioni (Haya et al., 2005; Tomlin, 1994). È inoltre metabolizzata dalle piante e in parte torna in aria per evaporazione. Dieci giorni dopo l'uso non si osservano residui di Deltametrina sulle piante. Il coefficiente di ripartizione Ottanolo-Acqua (a pH 7 e 20°C) è 4.6.
- gli effetti sugli ecosistemi della deltametrina: la forte tossicità per gli insetti acquatici erbivori può favore l’aumento della quantità di alghe alterando gli ecosistemi acquatici. La tossicità per alcune specie di pesci e anfibi può alterare significativamente le comunità animali degli ambienti lacustri, fluviali e palustri.
E’ quindi una sostanza nociva per l’ambiente e con tendenza all’accumulo in piante e pesci. Per l’alta tossicità nei confronti di alcune specie non deve essere usata in prossimità di corsi o bacini idrici. La contaminazione è pericolosa per gli ecosistemi acquatici, e questo fatto deve essere preso in considerazione quando questo insetticida è utilizzato in agricoltura e nel controllo delle popolazioni di zanzare e mosche (Sener Ural & Saglam, 2005). Nella maggior parte delle specie di pesci e crostacei testate la tossicità acuta rientra nella categoria 1 “Molto tossico per la vita acquatica” secondo il sistema di classificazione GHS. Dal punto di vista della tossicità cronica, sempre secondo il sistema GHS, per il valore del logaritmo del coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua e per la durata nell’ambiente rienta nella categoria 1 “Molto tossico per la vita acquatica con effetti a lungo termine”.
Ad ogni buon conto e per corretta informazione si rammenta inoltre che effettuare in questo periodo una azione diretta contro le zanzare adulte di specie culex è del tutto priva di riscontro scientifico. Infatti, come da pratica dell’Ufficio tutela Ambientale del Comune di Roma e come previsto dall’Ordinanza del Comune di Roma, è necessario agire nei confronti dalle gestione preventiva delle larve nel periodo agosto-ottobre. Tale prevenzione è effettuata con larvicidi del tutto innocui per le persone e per gli altri animali.
Per quanto sopra esposto si richiede che:
- siano fermate le operazioni che prevedono l'uso di sostanze pesticida, si apra un tavolo cittadino comunale e si coinvolga l’ispra che segnala la tossicità e l'inutilità di queste operazioni,
Ad ogni buon conto:
- il perimetro e le aree di giardino su cui viene richiesto di non agire non siano contaminate dalle sostanze tossiche-venefiche;
- venga attentamente verificato il rispetto delle normative vigenti e le indicazioni sovraesposte;
-s iano prese le dovute precauzioni e siano effettuati i controlli nell’utilizzo di sostanze chimiche nocive alla salute nelle operazioni di disinfestazione;
- inoltre, alla luce di quanto previsto dall’art 9 del Regolamento Animali del Comune di Fiumicino è fatto obbligo di:
“le operazioni di derattizzazione e disinfestazione, che devono essere eseguite con modalità tali da non interessare e nuocere in alcun modo all’uomo o ad altre specie animali e con pubblicizzazione delle stesse tramite avvisi scritti da diffondere nelle zone interessate e essere comunque effettuate nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti.”
Per questo è fatto obbligo al Comune di mettere in sicurezza gli animali randagi e di colonia.
- è inoltre doveroso rammentare che la normativa vigente prevede i reati di uccisione e maltrattamento di tutte le specie animali negli articoli 544 bis e ter del Codice Penale.
Si richiede che siano quindi garantite le dovute precauzioni a tutela della salute umana e degli animali – siano essi domestici o selvatici- di proprietà e liberi che insistono nel Comune, per quanto previsto dalla normativa vigente, si riterranno responsabili gli operatori e i richiedenti il servizio di disinfestazione per ogni danno eventualmente causato a persone e ad animali.
Per tutto quanto sopra premesso con la presente si chiede di dare seguito a quanto contenuto nella stessa, in difetto, mio malgrado mi troverò costretta ad adire le competenti Sedi Giudiziarie.