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A Testa di Lepre, commemorazione in onore delle vittime di Nassirya

L’evento si è svolto nel piazzale della Chiesa di Largo Formichi

 

Si è svolta questa mattina, nel piazzale della Chiesa di Largo Formichi a Testa di Lepre, la commemorazione in onore delle vittime di Nassirya. La cerimonia, organizzata dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la sezione “Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto” dell’Associazione Nazionale Carabinieri, si è tenuta alla presenza del sindaco Mario Baccini, del Presidente del Consiglio Roberto Severini e del vice sindaco Giovanna Onorati.

 

L’evento è stato aperto dallo schieramento delle rappresentanze e accompagnato dalla Fanfara dei Carabinieri sulle note dell’Inno di Mameli. Il Vice sindaco ha poi deposto una corona d’alloro benedetta dal parroco di Testa di Lepre, Padre Reinaldo Cruz de Santana. La cerimonia si è conclusa con la preghiera del Carabiniere, dedicata ai valori di lealtà, onore e servizio alla comunità.

 

 

Presenti anche il Comandante dell’Ufficio Marittimo di Fregene, Alfonso Formisano, il Comandante del CTR dell’Aeronautica di Fiumicino, Massimo Cionfrini e il Comandante della Stazione dei carabinieri di Torrimpietra e una rappresentanza degli alunni della Scuola Primaria Alessandra D’Angelo di Testa di Lepre, che hanno cantato l’inno Nazionale.

 

 

“Oggi ricordiamo chi ha sacrificato la propria vita per la pace e la solidarietà internazionale,” ha dichiarato il Vicesindaco di Fiumicino. “In un momento in cui i conflitti sono purtroppo ancora diffusi in molte aree del mondo, commemorare le vittime di Nassirya ci ricorda l’importanza del dialogo.”

 

“Celebrare i caduti di Nassirya è un nostro dovere morale e civico per tenere vivi i valori di speranza e servizio alla comunità. Principi che abbiamo la responsabilità di trasmettere alle nuove generazioni, affinché comprendano il significato dell’impegno verso il prossimo.” Ha aggiunto il Presidente del Consiglio.

 

L’attentato terroristico avvenuto il 12 novembre 2003, causò la morte di 28 persone tra cui19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito e 2 civili italiani, tutti impegnati nella missione internazionale di pace. L’attacco, compiuto con un’autobomba, aveva come obiettivo la sede del Comando italiano operativa dopo la caduta del regime di Saddam Hussein.

 

 

 

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