Il vice allenatore: “Stare vicino ad Angelini ti dà tanto. Società, staff e squadra fantastici”
Dal campo alla panchina, vicino a un mostro sacro come Gianfranco Angelini. La vita di Alessandro Rufo non è cambiata poi molto. Vincente sul parquet, vincente fuori.
“L’A2 – sottolinea – è un campionato particolare, ti scontri con tanti fattori. I campi caldi, dove c’è un tifo vero, acceso. I particolari: devi studiare l’avversario di turno, capirne i movimenti, gli schemi, punti di forza e punti di debolezza. Serve tanta passione, voglia, devi essere pignolo. Noi siamo riusciti a metterci dentro tutto e alla fine è arrivata una gioia inaspettata”.
La prima vittoria da allenatore è qualcosa che non si dimentica facilmente: “Stare vicino a ‘Ciccio’ è molto facile. Era un campione quando giocava, ed è un campione anche oggi. Sa motivare la squadra, tenere i giocatori sulla corda sempre e comunque. Tatticamente è intelligente. Sto imparando tanto. Il campionato? A inizio anno sembrava una follia. Abbiamo dato tutto quello che avevamo. Non era facile, c’erano tante squadre attrezzata ma abbiamo meritato. Vincere a Cisternino, Bisceglie, Augusta, con l’Olimpus all’Olgiata non è una cosa da tutti i giorni. Alla fine siamo arrivati con il fiato corto per infortuni e squalifiche ma abbiamo sempre amministrato un margine notevole. Merito di tutti e soprattutto della squadra, da Marcelinho a Gentile tutti sono stati fondamentali per questo traguardo”.
ORA LA SERIE A1 “Vogliamo salvarci a tutti i costi. Non sarà semplice, è un campionato diversissimo, pieno di campioni. Roster spaziali. Dovremo essere bravi a gestire i dolori. Le gioie abbiamo imparato ad amministrarle abbastanza bene”.