Acqua potabile via Bove?
Nell'articolo del 9 maggio si leggeva: "venerdì o al più tardi lunedì inizieranno i lavori per l’allaccio dell’acqua potabile nel comparto di via Bove all’Isola Sacra. A causa di alcune prescrizioni di Acea - afferma Giuffrida - il percorso è stato più accidentato del solito. Siamo però ormai arrivati in dirittura d’arrivo e nei prossimi giorni l’acqua potabile sarà allacciata”.
Giuffrida da mesi lavora anche sul contenzioso tra proprietari degli appartamenti e la ditta che non ha realizzato diverse opere: parcheggi, aree verdi e illuminazione: “Purtroppo - spiega -l’amministrazione non può essere parte in causa: si tratta di stipule avvenute tra privati sulle quali non si può intervenire. Non lasceremo però soli i cittadini".
Qui ci avevano creduto tutti ma ne venerdì ne lunedì scorsi si è visto nessuno. Anche oggi sotto una leggera pioggia alcuni hanno invano atteso l'arrivo, di qualcosa o qualcuno che non sappiamo più nemmeno noi se esista e quale figura mitologica incarni.
La domanda che in questo dimenticato lembo del territorio comunale ci poniamo in molti è: come sia possibile già a livello di enti locali constatare che qualsiasi politico di qualsiasi colore e schieramento esso sia abbia a cuore più la propria campagna elettorale che il bene pubblico?
Sembrano più importanti i proclami di interventi sbandierati e mai avvenuti rispetto a fatti concreti per risolvere il problema dell'acqua per 80 famiglie. Problema che terrei a sottolineare non è solo nella sua non potabilità, ma nella stessa fruizione, essendo oltre che non potabile anche insufficiente al minimo e necessario bisogno quotidiano, lasciando spesso molte famiglie in situazioni di precarietà in attesa che i cassoni si riempiano nuovamente.
A simboleggiare il divario con la civiltà, anche l'asfalto appena rifatto nelle vie limitrofe è stato interrotto in prossimità delle nostre abitazioni, quasi a voler tracciare nettamente una linea di demarcazione tra Via Donnini e Via Zanini con il resto del comune.
Per assurdo al silenzio del Comune risponde invece dall'aldilà una ditta costruttrice per "obbligo morale e professionale", quasi dimenticando che sempre a proposito di obblighi morali e professionali non servono affatto rinnovo di licenze per consegnare ai proprietari delle abitazioni l'assicurazione decennale postuma sul fabbricato, obbligatoria per legge e prevista negli atti sottoscritti in fase di rogito. Altrettanto dicasi per l'istallazione degli ascensori nelle palazzine e quanto altro non riporto per brevità, trattandosi si in questi ultimi casi solo di questioni private. Ma forse l'inadempimento verso i privati per la ditta costruttrice non rientra negli obblighi morali e professionali che invece invoca nei confronti dei lavori pubblici?
Il comune dice che le opere pubbliche non sono di sua competenza ma sono anche esse accordi tra privati? La ditta indignata risponde che le opere pubbliche non sono state ultimate per colpa del comune che non gli rinnova le licenze. Il comune dice "è tutto a posto è tutto sbloccato, non lasceremo soli i cittadini, venerdì o lunedì inizieranno i lavori".
La ditta dice che sono i cittadini che hanno gettato calcinacci, intonaci, frammenti di mattoni, cemento, piastrelle e legna di utilizzo prettamente edilizio in enorme quantità. Interrandoli con ruspe ed escavatori e spianando il tutto? Certo retaggio di una medioevale e malsana abitudine di noi cittadini di gettare fuori casa i nostri rifiuti. E' vero che avendo ingoiato di tutto in questi anni ci starebbe pure che dal nostro stomaco fuoriesca quanto sopra ed anche di peggio, ma per fortuna o purtroppo così non è.
Qualcuno in comune, può dare risposte certe o forse la "res publica" si ferma all'intersezione tra Via Siragusa con via Zanini? L'interesse pubblico per i politici è limitato al solo sfruttamento del problema a fini della campagna elettorale? Come possono le opere a destinazione pubblica non ultimate e stipulate con convenzione urbanistica rep 153573 racc. 7402 del 22.07.2005 tra Comune di Fiumicino e Società costruttrice essere definite accordi tra privati? A seguito dell'Ordinanza N° 101 del 11.03.2013 nella quale il comune ordina alla società costruttrice di provvedere nel termine di 15 gg dalla notifica della stessa, e decorso ormai il termine senza che la Società abbia terminato, anzi nemmeno iniziato i lavori, quale ulteriori strade sono state intraprese dal comune a tutela del bene pubblico?
Quando finirà questo lento e continuo incubo al quale siamo sottoposti?
Grazie mille a Fiumicino-online per il lavoro di informazione, unica nota positiva che ancora ci lascia un senso di speranza.
Lettera inviata da: Giuseppe Nardi
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