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Case ERP via Berlinguer: il curatore fallimentare invia ultimatum alle famiglie

Le famiglie ora chiedono tutele a tutti i politici

Il 3 maggio è giunto via PEC al legale del comitato inquilini del palazzo d’edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) di Via Berlinguer, l’ennesimo ultimatum da parte del curatore fallimentare per l’acquisto a prezzi di mercato delle proprie case già pagate con cospicui anticipi (non dovuti) al costruttore fallito, otto anni di affitti gonfiati, oltre che con soldi e terreni pubblici”. Lo dichiara in una nota stampa Emiliano Piccioni, portavoce del Comitato Inquilini Via Berlinguer.

“La PEC – prosegue – intima alle famiglie d’impegnarsi entro dieci giorni a pagare quanto deciso dal giudice in udienza fallimentare, pena la messa in liquidazione e relativo rischio sgombero di alloggi che, ricordiamo, hanno esclusivi fini sociali.”

DICHIARAZIONI STRUMENTALI
“Si tratta quindi dell’ennesimo atto che contraddice tutte le dichiarazioni politiche rilasciate finora, sia a mezzo stampa che nelle aule consiliari, a tutela dei residenti e del bene pubblico. Dichiarazioni che già prospettavamo strumentali, sia perché paradossalmente fatte a margine della bocciatura di una mozione di revoca della concessione che avrebbe viceversa tutelato le famiglie e che invece
ha visto opporsi i consiglieri PD, Lista civica Zingaretti, LEU e Uniti nel Centro, coadiuvati dall’astensione di Lega e Fratelli d’Italia, sia perché all’unica seduta della commissione trasparenza non è seguita alcuna altra azione che non un comunicato autocelebrativo su media e social.”

“Ricordiamo – prosegue il portavoce -infatti che il Comune, al di là delle commissioni, è per legge il principale garante del fine sociale delle case in E.R.P., che fin dal primo giorno avrebbe dovuto vigilare e sanzionare il costruttore, che è l’unica Istituzione incaricata di definire i prezzi massimi di cessione e che oggi non dovrebbe far altro che revocare invece di preoccuparsi di far pagare i debiti di un fallito, che tra l’altro non si capisce perché non risulti ancora indagato per bancarotta, a delle famiglie ritenute dal legislatore fasce deboli proprio in virtù dei loro redditi.”

LE FAMIGLIE CHIEDONO FATTI E NON CHIACCHIERE
“Il comitato inquilini di Via Berlinguer continua quindi a denunciare alle Istituzioni e alla politica come la curatela e il tribunale fallimentare proseguano spediti nel loro percorso di liquidazione, al di là dell’interesse sociale e del bene pubblico, quindi a dispetto anche delle rassicurazioni espresse da tutti i consiglieri.”

Le famiglie chiedono fatti e non chiacchiere; chiedono tutele reali perché ormai tutti i politici e i tecnici del Comune conoscono i risvolti di questa annosa vicenda, comprese le responsabilità anche sociali qualora il giudice fallimentare dovesse decretare uno sgombero a 50 metri dalle finestre di chi avrebbe dovuto vigilare e sanzionare.”

Conclude Emiliano Piccioni, portavoce Comitato Inquilini Via Berlinguer, “pretendono la revoca così come da Convenzione e la denuncia in Procura di questo anomalo fallimento, così come già verbalizzato nell’unica commissione trasparenza finora convocata.”

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