La girandola del goal con il toscano in panchina sarà la normalità
Tutte le storie, anche le più belle, prima o poi finiscono, e così è stato anche per quella che ha avuto per protagonisti Inzaghi e Lazio. Se non si fosse messo di mezzo il serpente tentatore Inter forse a quest’ora Simone avrebbe rinnovato con i biancocelesti, e il loro matrimonio sarebbe proseguito ancora senza grossi intoppi. E invece così non è stato. Il treno nerazzurro non passa certo due volte, e l’ex allenatore della Lazio, conscio di questo fatto, ha scelto di salutare Lotito e la sua ex squadra. Un saluto un po' polemico, visto che Inzaghi era a un passo dal firmare il prolungamento di contratto, e poi non se ne è fatto più nulla. Ma si sa nel calcio può succedere di tutto, anche che sulla panchina laziale, dopo un tira e molla durato settimane, segga Sarri, un allenatore che ama il bel calcio giocato e si adopera in tutti i modi per regalarlo a società e tifosi.
Puntare su un “guascone” come Maurizio non è stato solo un modo per rispondere a distanza alla Roma che ha ingaggiato Mourinho, ma è anche un modo per dare inizio a una rivoluzione calcistica a forti tinte biancocelesti. E in tal senso qualcosa si sta già intravedendo: oltre al cambio modulo, dal 3-5-2 al 4-3-3, la Lazio ha cominciato a macinare goal e a offrire spettacolo puro. Ovviamente ogni riferimento non è puramente casuale, perché il 6 a 1 inflitto al malcapitato Spezia è un concentrato puro di filosofia calcistica sarriana. Insomma stiamo parlando di uno show che presto vedremo ancora, o direttamente dal televisore di casa o allo stadio, considerando che il calcio del tecnico toscano è fatto di avanzate travolgenti e inarrestabili. Forse è meglio non esagerare dopo i 9 goal segnati nelle prime due giornate, però l’impronta di Sarri indubbiamente comincia già a vedersi sul terreno di gioco.
Luis Alberto al centro del progetto
Essere passati dal 3-5-2 al 4-3-3 è stato quel decisivo primo passo in avanti che ha permesso alla Lazio di sprigionare tutto il loro potenziale. Ovviamente c'è voluto anche dell'altro, come mettere al centro del progetto uno come Luis Alberto, che fino a un mese e mezzo fa avrebbe voluto fare le valigie. E invece con Sarri al comando non solo ha cambiato idea ma ha anche offerto prestazioni importantissime. Contro lo Spezia ad esempio, con 3 assist e 1 rete è stato, insieme a Immobile, l'uomo partita. Le sue magie non solo sono valse i 3 punti per la Lazio ma hanno anche fatto la differenza per quanto riguarda le quote calcio, che davano certamente i biancocelesti favoriti nei confronti dell'avversario ma non fino al punto di "strapazzarlo" con 6 reti. E invece così è stato e così sarà ancora, perché il calcio di Sarri è tanto semplice quanto letale se saputo applicare alla lettera dagli 11 in campo. Gli spezzini sono stati solo una delle “vittime sacrificali” che si frapporranno lungo il cammino laziale che quest’anno potrebbe essere davvero ricco di soddisfazioni.
Immobile di nuovo re del goal
Sarà forse un caso ma l’allenatore toscano sta rivitalizzando uno come Immobile, che con la Nazionale italiana all’Europeo non aveva brillato così come nelle ultime giornate dello scorso campionato. E come ci sta riuscendo? Affiancandogli due palleggiatori di qualità come l’ex giallorosso Pedro e il redivido Felipe Anderson, che durante la sua prima esperienza in biancoceleste non aveva certo fatto male. Questi due con le loro accelerazioni e le loro giocate hanno permesso all’ex Scarpa d’Oro, soprattutto contro gli spezzini, di essere un “osservato molto meno speciale” rispetto al solito. La tripletta realizzata da Ciro è l’emblema di quanto appena detto. E se Milinković-Savić tornerà a essere un fattore…Ok la parola scudetto per i laziali sarà anche tabù, ma con un Sarri così mai dire mai. Il bello dello sport e di questo sport è che i miracoli in fondo possono sempre accadere.