Passato prossimo: aneddoti, vicende e curiosità della storia più contemporanea del territorio di Fiumicino

Venerdì, 15 Marzo 2024 08:56

Autore: Fiumicino-Online

Puntata 2: "I canali nascosti"

di Roberto Saoncella
 
Eccoci al secondo appuntamento del venerdì con la storia più recente di Fiumicino. Anche questa volta andremo a curiosare tra i toponimi del territorio. Oggi però ci occuperemo di canali, per la precisazione di canali scomparsi ma la cui fama continua anche oggi nonostante molti lo ignorino.
 
VIA DEL CANALE (e via foce micina) Vi siete mai chiesti come mai, in un dedalo di viuzze che caratterizzano il centro storico di Fiumicino, esistano due strade stranamente rettilinee e decisamente larghe? Parliamo di via Foce Micina e via del Canale, ma in particolar modo di quest'ultima. In molti credono infatti che il suo nome sia dovuto al fatto che conduce verso il fiume Tevere nel tratto artificiale chiamato canale navigabile. In realtà via del Canale deve il suo nome a quello che era prima, ovvero la vecchia sede di un grande canale di scolo della bonifica, proveniente addirittura dalle Vignole. Come si può vedere dal particolare della mappa di fine '800 esposta presso la Biblioteca Comunale (VEDI FOTO 1), il canale proveniva da quello, ancora attuale, che corre su via Lago di Traiano. Il fosso proseguiva dritto sulla attuale via Foce Micina per poi svoltare in diagonale verso sinistra per immettersi nel Tevere. La situazione rimase pressoché intatta fino a dopo la seconda Guerra mondiale, come testimonia anche questa foto aerea degli anni 30 (VEDI FOTO 2 e 3). L'operazione di chiusura non sappiamo quando avvenne, ma agli inizi degli anni '50 tutto era già nelle condizioni come lo vediamo oggi. Forse i lavori avvennero in concomitanza con quelli di ricostruzione del Ponte 2 Giugno distrutto dopo la guerra. Sta di fatto, che anche se bella e larga, la nuova strada rimase per tutti via del Canale.
 
VIA DELLA FIUMARA Sempre dalla foto aerea degli anni '30 possiamo individuare il secondo canale scomparso a Fiumicino, la Fiumara (VEDI FOTO 4). Ci spostiamo a Isola Sacra e quello che oggi possiamo ancora vedere dentro Villa Guglielmi, è in realtà solo la prima parte di un canale molto importante. Tutte le acque dei canali di Isola Sacra vengono infatti convogliate verso l'impianto idraulico alle spalle di Villa Guglielmi. Da qui vengono immesse nel canale che arrivava (ma in realtà arriva ancora anche se sotterraneo) fino in Darsena. Questo canale, sempre pieno d'acqua tanto da essere chiamato Fiumara, sopravvive sin quasi agli inizi degli anni '90 quando poi viene coperto con un grande tubo metallico e sopra viene realizzato il giardino spartitraffico che ancora oggi vediamo. Negli anni '70, a metà di questa strada bianca che costeggiava questo grande canale (la strada della fiumara appunto), esisteva un bar detto anche lui "bar della Fiumara" presso il quale molti vecchietti di allora giocavano a carte (VEDI FOTO 5 e 6). Fu sul finire di questo decennio e per tutti gli anni '80, che una delle comitive di giovani di allora, decise di utilizzare quel posto fuori mano e particolarmente isolato, come punto di ritrovo.
 
"Eravamo orfani del bar Ramona - ha dichiarato Angelo detto 'Scipione', giovane frequentatore di quel gruppo di amici - Quello era per noi il bar delle ranocchie, vista la presenza di tanti vecchi e del vicino canale".
 
Da allora quel soprannome ha preso il sopravvento e per tutti è diventato il bar Ranocchia (VEDI FOTO 7 e 8). Oltre una trentina di giovani, ormai tutti sessantenni ("tutti uomini, nessuna donna" ci tengono a precisare), trascorsero qui interi pomeriggi e serate, a giocare a carte, chiacchierare e a raccogliere palloni che finivano nel canale. Gennaro, Scipione, il tocco, re Cecconi, il mosca e il moschino. Soprannomi che non sono passati alla storia come la vicina Fiumara, ma che hanno fatto anche loro il passato prossimo di Fiumicino.
 
 
 
 
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