Il Movimento5Stelle presenta interrogazione parlamentare
Il sopralluogo dei parlamentari Daga e Vignaroli del M5Stelle con la portavoce comunale di Fiumicino Fabiola Velli nella zona di Monti Sallusti al confine fra Roma e Fiumicino nel Dicembre 2015, ha assunto un più ampio significato dopo lo sversamento di petrolio nel Rio Fegino e nel Polcevera a Genova.
L’On. Alberto Zolezzi ed altri deputati del M5Stelle hanno così presentato una Interrogazione al Ministro dell’Ambiente, per chiedere di far luce non solo sul disastro di Genova, ma anche sui numerosi sversamenti, forse più gravi ma passati abbondantemente sotto silenzio, che in questi anni si sono verificati nel Comune di Fiumicino.
“Forse non tutti sanno che, il territorio di Fiumicino è interessato da consistente movimento petrolifero e dalla presenza di diversi impianti che, per la maggior parte, portano carburante aereo all’aeroporto Leonardo Da Vinci – ha dichiarato il M5S – nello specifico nel Comune di Fiumicino esistono: 2 piattaforme in ferro su palafitte, davanti al lungomare di Fiumicino, installate dalla Raffineria di Roma spa; 4 depositi per prodotti petroliferi di ENEL, ERG, Jacorossi e Raffineria di Roma; 1 oleodotto sottomarino di collegamento fra le piattaforme a mare, sempre di Raffineria di Roma; 2 oleodotti sottomarini di collegamento con la costa fino al deposito di Raffineria di Roma costituito a sua volta da due serbatoi, uno di accumulo delle acque di zavorra e uno per le condotte di collegamento fra le ‘isole petroli’ e la vera e propria ex Raffineria di Roma di Pantano di Grano nei pressi di Malagrotta; l’oleodotto ENI Civitavecchia-Pantano di Grano che collega fra loro i depositi di Civitavecchia e di Pantano di Grano attualmente fuori uso in seguito all’incidente del 2014; l’oleodotto ENI Pantano-SERAM che collega fra loro i depositi di Pantano di Grano e della Seram in sedime aeroportuale collegati fra loro con un sistema di by-pass”.
“E’ evidente che si tratta di una realtà importante – hanno affermato – che deve assolutamente essere controllata e gestita dagli amministratori istituzionali di tutti i livelli, considerando inoltre che buona parte di questa impiantistica si trova all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, ed in siti di interesse comunitario (SIC) sia dal punto di vista naturalistico che per i ritrovamenti archeologici. Purtroppo però un rapporto di FederAmbiente riporta un elenco di 18 siti contaminati a Fiumicino fino al 2010, e la situazione è anche peggiore considerando i gravissimi sversamenti del 2014 e 2015 che hanno contaminato le campagne coltivate con almeno 80.000 Lt di carburante aereo, in base alle stesse dichiarazioni di ENI nelle varie Conferenze dei Servizi. Fra i siti contaminati dagli sversamenti più importanti ricordiamo nell’Aprile 2011, campi coltivati vicino fiume Statua; Ottobre 2012 e Novembre 2013, Palidoro Osteriaccia; Dicembre 2013 e Gennaio 2014, campi coltivati Palidoro, Tre Cannelle Torre in Pietra ed aperta campagna tra Torre in Pietra e Maccarese; Marzo 2014, Via della Torre di Palidoro; Novembre 2014, Palidoro Fosso delle Cadute (Rio Palidoro). L’elenco per ora si conclude a Novembre 2015 con lo sversamento a Monti Sallusti al confine con Roma, ma è evidente che il territorio non può più permettersi di pagare l’altissimo prezzo imposto dalle multinazionali del petrolio, che attribuiscono immancabilmente a tentativi di furto la colpa di tutti gli sversamenti avvenuti nel corso degli anni”.
“In questo contesto assume – sottolinea il M5S – particolare significato l’Interrogazione Parlamentare, presentata dal Senatore Remigio Ceroni nel 2014, in cui l’onorevole si rivolge ai ministri competenti per sapere se ‘…la società ENI SpA ha investito, negli ultimi 5 anni, circa 2 milioni di euro per l’acquisto dei sistemi di monitoraggio e controllo delle perdite lungo la sua rete di oleodotti, ma ne ha fatti attivare solo alcuni, apparentemente rinunciando all’utilizzo di quanto acquistato ed installato…. da notizie giunte all’interrogante risulterebbe che ENI SpA stia utilizzando gli oleodotti del Nord-Ovest (facenti capo al nodo della raffineria di Sannazzaro de’ Burgondi, Pavia) ed altri oleodotti del Centro Italia senza proteggerli attraverso un sistema di monitoraggio in grado di evidenziare rapidamente perdite che sarebbero catastrofiche per l’ambiente, data la tipologia altamente inquinante dei prodotti trasportati, si chiede di sapere”
“Perciò – spiegano – l’Interrogazione del M5Stelle chiede al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare se non ritenga necessario verificare la causa degli sversamenti, in virtù anche dello stato di usura degli impianti, ormai vecchi in quanto risalenti agli anni ‘60 del secolo scorso, e la realizzazione effettiva di un sistema di controllo in grado di evidenziare rapidamente le perdite per garantire la tutela dell’ambiente. Inoltre l’Interrogazione chiede al Ministro di verificare la presenza di un possibile effetto cumulativo dei diversi tipi di inquinamento presenti nell’area interessata dall’oleodotto, e di verificare la compromissione ambientale dell’area e la presenza di danni alla salute dei cittadini, e l’inquinamento delle acque. Sembra sia stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali di suolo, sottosuolo ed acque sotterranee, tali da rappresentare un rischio per la salute umana e dell’ambiente, e fenomeni come la moria di carpe rilevata nei canali di irrigazione della zona nel febbraio scorso, non fanno che confermare la necessità di interventi di bonifica immediati. Infine risulta che la distanza tra il litorale del Comune di Fiumicino ed i siti di sversamento di Palidoro/Maccarese, sia minore rispetto a quella del sito di Fegino e lo sbocco al mare di Genova o Savona, il che ci porta a ulteriori interrogativi sull’effettiva espansione dell’area contaminata, sui motivi per cui gli sversamenti di Fiumicino sono passati quasi sotto silenzio e sulle conseguenze che queste sostanze finite nei campi, nel cibo e nell’acqua, avranno sulla nostra salute”.
“E’ inaccettabile che nel nostro Comune il sistema di monitoraggio dell’inquinamento ambientale sia limitato ad alcune centraline di rilevamento, del tutto insufficienti a fornire dati esaustivi su tutto il territorio in modo da consentire di attivare le procedure di indennizzo a tutela della comunità cittadina – ha dichiarato la consigliera comunale Fabiola Velli del M5Stelle Fiumicino – in sede di bilancio abbiamo recentemente chiesto a Sindaco e Giunta proprio di incrementare i monitoraggi sul territorio. Inoltre dopo più di un anno abbiamo finalmente ottenuto la realizzazione del Regolamento per la riscossione dei Canoni Patrimoniali Non Ricognitori, dovuti da ENI e da tutte le altre aziende private e di servizi che sfruttano il suolo comunale per scopi privati. Certamente non è una di misura di ripristino dei danni ambientali, ma è un pagamento dovuto – sostiene Velli – che almeno farà entrare nelle casse comunali qualche milione di euro e che fino ad oggi nessuna amministrazione Comunale di Fiumicino si era mai ricordata di esigere”.
- Cronaca
- Attualità
- Politica
- Sport
- Spettacolo
- Lettere
- Primo Piano
- Salute & benessere
- Parliamo di…
- News
- Attualità
- Cronaca
- Politica
- Sport
- Spettacolo
- Lettere
- Sponsor
- Varie
- Fiumicino
- Ostia
- Fregene
- Maccarese
- Parco Leonardo
- Isola Sacra
- Passoscuro
- Palidoro
- Torrimpietra
- Aranova
- Tragliatella
- Tragliata
- Testa di Lepre
- Le vignole
- Focene
- 🔥 HOT NEWSFiumicino, operatori ecologici impegnati a rimuovere rifiuti all’interno delle automobili abbandonate in via Alesi La tua pubblicità su Fiumicino Online Campionati italiani di Calcio da Tavolo, il club Fiamme Azzurre Roma in testa al campionato PIERINO E IL SAX Una giornata al Museo del Saxofono ispirata alla favola musicale di Sergej Prokof’evShopping central