Focene: dalla Comunità di Sant'Egidio la festa dell'accoglienza per i bambini fuggiti dall'Ucraina in guerra

Mercoledì, 11 Maggio 2022 10:13

Autore: Fiumicino-Online

Francesca: "Abbiamo voluto riportare dei frammenti di normalità nella loro vita segnata da una esperienza così dolorosa"

di Alessia Asuni
 
Mentre i capi di Stato si muovono sul campo della diplomazia e in televisione imperversano dibattiti sul conflitto tra Russia e Ucraina, nel litorale di Fiumicino si passa all'azione nel campo della solidarietà.
 
I veri protagonisti della festa, alla quale abbiamo partecipato, in un pomeriggio assolato a Focene, sono i bambini che da quel conflitto sono dovuti scappare senza bagagli ma con le tasche piene di paura e smarrimento.
 
Ad organizzare questa splendida festa in riva al mare è stata la comunità di Sant'Egidio con la sua responsabile della sede di Fiumicino, Francesca, che a seguito di una riunione con il sindaco Esterino Montino e dei rappresentanti della comunità ucraina già residente nel nostro territorio hanno dato luogo ad un programma di accoglienza e sostegno per i numerosi profughi della guerra giunti nel nostro comune.
 
L'obiettivo, una volta risolte le necessità primarie, è quelle di regalare loro degli attimi di leggerezza e favorirne l'inserimento sociale. Secondo la Prefettura sono 212 i profughi ucraini, il 98% sono donne e bambini, accolti dall'albergo Hilton Garden Inn. E' li che trascorrono le loro giornate al sicuro, ma è necessario creare dei diversivi.
 
Il danno psicologico, del quale si parla poco, è invece il più evidente e il più doloroso da affrontare. Ecco perchè la comunità di Sant'Egidio, da sempre in prima linea nel campo della accoglienza e della solidarietà, la sua responsabile Francesca e i suoi ragazzi hanno organizzato questo evento per riportare dei frammenti di normalità nella vita di queste persone segnate da una esperienza così dolorosa.
 
Naturalmente la comunità di Sant'Egidio non si è limitata a questo ma ha messo in piedi anche una scuola di italiano presso la loro sede di Fiumicino, dove si svolgono corsi 3 volte a settimana per le 70 donne interessate, favorendo l'inserimento nelle strutture scolastiche del comune e per creare eventi ricreativi come la festa in spiaggia dove poter donare un sorriso, lasciando per qualche attimo ansia e dolore.
 
I tanti piedini, immersi nella sabbia dell'Onda Blu di Focene, che ha gentilmente ospitato l'evento, sono una carezza nel cuore di ogni mamma, anche per quelle estranee al conflitto. E' evidente che la comunità di Sant'Egidio non ha lasciato nulla al caso, curando ogni dettaglio: musica, balli di gruppo, giochi sulla sabbia, spettacoli teatrali. Insomma una vera e propria FESTA!
 
Un ringraziamento speciale va anche ad AdR, che ha fornito le navette per gli spostamenti del cospicuo gruppo dall'albergo, e anche al MC Donald di Parco Leonardo che ha regalato oltre 80 pasti, non trascurando le numerose sorprese per i più piccoli colorando la spiaggia con palloncini e mascherine per gli invitati.
 
In questa gioiosa occasione abbiamo avuto modo di conoscere Olga, residente a Ostia ma cresciuta in Ucraina, che ha riabbracciato la sorella e i nipotini, una di soli 3 anni. E' ancora emozionata nel raccontarci del  loro incontro e del duro viaggio di sua sorella prima di arrivare in Italia, passando attraverso la Polonia. Il loro bagaglio consisteva in 3 piccoli zainetti che contenevano più che beni dei veri e propri kit di sopravvivenza: torce, fiammiferi, 3 scatole di carne in scatola e una scatola di valeriana per combattere ansia e insonnia, con bigliettini nascosti ovunque nelle tasche dei bimbi con il numero di telefono della zia residente in Italia. Il Kit era dovuto alla paura che il suo treno fosse bombardato e si dovesse pensare a come sopravvivere nel bosco. Un racconto davvero agghiacciante che mi ha lasciata senza parole all'idea che una mamma debba pensare a cose simili nel 2022.
 
Quella di Focene è stata una serata ricca di emozioni per tutti coloro che hanno partecipato all'evento con pensieri che continuano a girare in testa anche quando riaccenderemo la tv e capiremo che dietro gli eventi raccontati ci sono PERSONE che hanno perso il loro passato, la loro vita, i loro affetti, la loro casa ed il loro quotidiano.
 
Siamo soliti pensare ad un 'paese in guerra', termine che ha una connotazione geopolitica, ma spesso non associamo a questo nomi e persone che hanno ferite nell'anima che purtroppo la salsedine del nostro mare non potrà curare del tutto.
 
 
 
 

 
 
 
 
Vota questo articolo
(5 Voti)
Pubblicato in Attualità