Fiumicino, "Rosa Cenere": inaugurata la mostra sull'omocausto durante gli anni del nazifascismo

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 18:57

Autore: Erica Fasano

Diciassette illustrazioni che raccontano l'orrore delle deportazioni degli omosessuali 
di Erica Fasano
 
Presentata questa mattina la mostra "Rosa Cenere", che fino all'11 febbraio rimarrà esposta all'interno dell'edificio del Comune di Fiumicino.

PRESENTI AL TAGLIO DEL NASTRO, il Sindaco Esterino Montino, l'Assessore alle politiche scolastiche Paolo Calicchio, il delegato ai Diritti Civili Davide Farruggio, la delegata alle politiche giovalini Fernanda de Nitto ed il presidente del Cassero LGBT di Bologna Vincenzo Branà. La cerimonia si è svolta di fronte ad alcuni studenti del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Maccarese, ed ha visto come ospite d'onore la partigiana, di 92 anni, Tina Costa.

LA MOSTRA "Rosa Cenere" nasce all'interno delle iniziative promosse sul nostro territorio per la giornata della Memoria e racconta, attraverso diciassette illustrazioni, l'orrore delle persone omosessuali deportate durante gli anni del nazifascismo. Undici storie raccontate attraverso l'arte di diciannove fumettisti volontari, che senza mai distaccarsi dalla crudeltà delle testimonianze raccolte, hanno saputo dar voce ad un'atroce episodio che ha rischiato di perdersi nel silenzio imposto dalla vergogna. “Sono tante le storie e tutte raccontano un solo colore, il rosa: come quello dei triangoli utilizzati come marchio distintivo degli internati omosessuali”  spiega Vincenzo Branà, presidente del Cassero LGBT di Bologna

Ed è proprio da questo simbolo che i disegnatori hanno rappresentato la loro personale lettura del silenzioso sterminio della comunità LGBT.
 
“Se tu ci pensi è mai possibile che un essere umano debba esser capace di queste brutture? - commenta Tina Costa, con la rabbia di chi l'odio di quegli anni lo ha vissuto sulla propria pelle - noi abbiamo lottato per la democrazia, la pace, per il lavoro e per la libertà, ma domani sarete voi giovani a dover prendere in mano le redini di questo paese, e questo paese lo dobbiamo cambiare.” conclude la storica partigiana di fronte ad un'attenta platea di ragazzi.
 
L'inaugurazione della mostra si è conclusa con la visione di un'intervista video a Lucy, una signora trans di 94 anni residente a Bologna e scampata all’inferno dell’omocausto.
 
 
  
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Pubblicato in Attualità