Vitiligine: cos’è? Come si cura? Tutto quello che c'è da sapere

Giovedì, 03 Dicembre 2020 16:11

Autore: Massimo De Vellis

In particolare, si tratta di La vitiligine è un’alterazione causata dalla mancanza di melanina, nello specifico infatti, questa malattia causa la perdita dei melanociti, ovvero le cellule della pelle deputate alla produzione di melanina. In particolare, si tratta una malattia dermatologica che provoca un’alterazione che ha a che vedere con il colorito della pelle dato dalla melanina.

La vitiligine è facile da riconoscere e da diagnosticare perché si presenta sotto forma di macchie bianche sull’epidermide, chiamate chiazze ipocromiche o chiazze acromiche.

Si tratta di una malattia che colpisce all’incirca il 2% della popolazione mondiale, ciò vuol dire che ne soffrono all’incirca 100 milioni di persone, e di queste la maggior parte sono donne.

In circa la metà dei casi questa malattia si sviluppa e manifesta intorno ai 20 anni di età, negli altri casi si può presentare già nella prima infanzia. Nei casi in cui la vitiligine si manifesta in giovane età, solitamente tra i 4 e gli 8 anni, non interessa più del 10% della superficie corporea, ed è proprio in questa fase che è più opportuno agire clinicamente, in modo tale da impedire che si espanda ulteriormente.

È importante ricordare che si tratta di una malattia non contagiosa, non invalidante e asintomatica in quanto l’unica manifestazione sono le chiazze, si tratta più che altro di quello che viene definito un inestetismo, ma è vero che spesso per chi ne soffre rappresenta motivo di imbarazzo e di conseguenza costituisce un peso gravoso a livello psicologico.

Non viene vissuta allo stesso modo da tutti, anche per il semplice fatto che questa malattia è più evidente nelle persone con la pelle scura piuttosto che nelle persone che hanno naturalmente una pelle già in generale molto chiara (caucasici). In questo ultimo caso ci si accorge della malattia in estate, quando con l’esposizione al sole si scurisce solo la pelle non colpita dalla vitiligine. 

Quali sono le zone del corpo più colpite dalla vitiligine?

Solitamente le zone più colpite sono i gomiti, le ginocchia, le mani, i piedi e, nel caso del viso, la zona intorno agli occhi e alla bocca. Esistono, inoltre, due tipologie di vitiligine, la bilaterale o simmetrica e la vitiligine segmentale.

Nel caso della vitiligine segmentale vediamo che è coinvolta solo una metà del corpo, quindi le macchie compaiono solo da un lato. Al contrario, nel caso della bilaterale, sono coinvolti in modo speculare entrambi i distretti corporei.

Quali sono le cause che portano alla comparsa della vitiligine?

Le cause non sembrano essere state ancora del tutto chiarite, ma il fatto che ci sia una storia familiare positiva per vitiligine in quasi la metà dei pazienti affetti da vitiligine fa capire che c’è una predisposizione genetica che comporta la comparsa di questa malattia.

Recenti ricerche scientifiche hanno inoltre dimostrato che si tratta di una malattia autoimmunitaria, per via della presenza di autoanticorpi rivolti contro i melanociti e per la presenza, in contemporanea, di altre malattie autoimmuni, come ad esempio:

  • Malattie legate alla tiroide (tiroidite di Hashimoto),
  • Alopecia areata,
  • Diabete mellito,
  • Malattia di Addison,
  • Anemia perniciosa. Ecc.

Ecco perché, quando compare la vitiligine, è sempre la norma compiere anche tutta una serie di controlli e verifiche per scongiurare la presenza di patologie concomitanti e nel caso in cui vi siano intervenire nella maniera più appropriata.

Proprio come le altre malattie autoimmuni, il decorso è difficile da prevedere, nella maggior parte dei casi progredisce in maniera lenta e costante.

Tuttavia, possono verificarsi dei peggioramenti repentini dovute a dei fattori scatenanti di varia natura. Uno dei fattori può essere lo stress psicologico dovuto a problemi familiari, di lavoro ecc. o stress fisici.

Quali sono i trattamenti per la cura della vitiligine?

Se le macchie acromatiche sono circoscritte ad una zona piuttosto ristretta del corpo, allora sono sufficienti delle terapie locali, ovvero l’applicazione di creme a base di cortisone e derivati della vitamina D, oppure con altri farmaci, come il tacrolimus, che possono essere applicati direttamente sulle macchie da trattare, specie se si tratta di zone particolarmente delicate come il viso o la zona dell’inguine, in quanto le creme a base di corticosteroidi potrebbero risultare troppo forti o addirittura causare effetti indesiderati.

Nei casi in cui la vitiligine è molto più estesa, si può ricorrere alla fototerapia mirata e selettiva che comporta l’esposizione a una luce a base di raggi ultravioletti che  colpisce le zone interessate dalla vitiligine stimolando la produzione del pigmento. Questa terapia ha prodotto ottimi risultati in molti pazienti.

Non si tratta però di una terapia definitiva, l’efficacia della fototerapia solitamente si manifesta dopo diversi mesi dalla seduta e possono essere necessarie più sedute, per un periodo di tempo non definito.

In alcuni casi, non più del 20%, si può assistere ad una ripigmentazione spontanea, che sembra essere facilitata dall’esposizione ai raggi solari.

In questi casi sembra che il sole possa avere un effetto benefico per la pelle, ma rimane comunque fondamentale proteggersi la pelle con una crema solare ad alta protezione e in estate evitare le ore più calde della giornata.

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