SAN VALENTINO in Shakespeare

Venerdì, 15 Febbraio 2019 16:30

Autore: Massimo De Vellis

Tomorrow is Saint Valentine's day,

All in the morning betime,

And I a maid at your window,

To be your Valentine.

Then up he rose, and donn'd his clothes,

And dupp'd the chamber-door;

Let in the maid, that out a maid

Never departed more.

 

Domani è San Valentino,

su tutti di buon mattino

io picchio alla tua finestra

per esser la tua Valentina.

E lui si levò si vestì

e il suo usciolo le aprì,

entrò ragazza e mai più ragazza

da quell’usciolo sortì

 

Nel 1600  William Shakespeare scriveva una delle tragedie più famose dell’intera storia del Teatro al mondo, l’Amleto, e chi saprebbe riconoscere in queste parole cantate da Ofelia un passo del IV atto di quella grande tragedia? Scopriamolo con il team di https://trehyus.com/

Questa tradizione della festa di San Valentino, patrono degli innamorati, nasce da molto lontano; formalmente istituita da Papa Genesio I nel 496, venne diffusa dai Monaci Benedettini che furono i primi custodi della Basilica dedicata al Santo a Terni, al cui interno era depositata la salma. Valentino nato a Terni, divenne giovanissimo Vescovo nel 197 d.C. rivolgendo, nel suo lungo ministero, un’attenzione particolare ai giovani e alle famiglie. La tradizione narra che li accoglieva spesso all’interno del suo giardino fiorito, dando a tutti consigli e sostegno. Valentino era poi solito donare una rosa ai giovani fidanzati che si recavano da lui chiedendo una benedizione. Molti sono i fatti narrati che associano Valentino agli innamorati; tra i racconti più diffusi quello del Santo che, passeggiando per la strada, vide due fidanzati litigare, si avvicinò, donò loro una delle sue rose e li invitò a tenerla unita assieme nelle loro mani: i due si riappacificarono giurandosi eterno amore.

Ma la tradizione è legata alla causa del suo martirio. Aveva oltre 90 anni quando, per la fama che già aveva di operare miracoli, fu chiamato a Roma dal filosofo e oratore Cratone per guarire il figlio infermo. A Roma egli predicò il Vangelo convertendo molti pagani, grazie anche alla sua eloquente oratoria. Per questo non era ben visto negli ambienti dell’imperatore Aureliano.  

Ciò che portò alla condanna e poi alla decollazione Valentino il 14 febbraio 273 fu la sua decisione di celebrare un matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, matrimonio che non avrebbe dovuto aver luogo perché lui era pagano. Fu un matrimonio celebrato in gran fretta perché entrambi ammalati. I due morirono tenendosi per mano, proprio mentre Valentino li benediceva alla fine del rito.

Ritornando col pensiero a Shakespeare fu proprio da questa storia di Romeo e Giulietta ante litteram che nasce la tradizione di San Valentino patrono degli innamorati.

Oggi, nel 1746° anniversario del martirio del Patrono, cosa faranno gli innamorati? La tradizione, ancora oggi, vuole che lui, o lei celebrino questa giornata regalando alla persona che amano qualcosa che arrivi a scaldare il cuore. Navigando nel vasto oceano del web mi sono imbattuto in qualcosa di molto interessante: nel sito www.trehuys.com ho scoperto un mondo fatto di oggetti che si avvicinano alla poesia tanto amata nel giorno di San Valentino. I creatori del marchio TREHYUS hanno deciso di associare ai prodotti artigianali di qualità Made in Italy i sentimenti e le emozioni degli aforismi, frasi personalizzate scritte di loro pugno e che a mio parere toccano i cuori. Come leggo nella loro presentazione. L’immaginazione è vasta, le possibilità sono infinite, i prodotti Trehyus sono un arcobaleno di destinazioni”.

Spesso mi chiedono consigli su cosa regalare a San Valentino: questa potrebbe essere un’ottima soluzione.

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