In Italia cresce il settore dei prestiti tra privati

Mercoledì, 04 Aprile 2018 14:22

Autore: Massimo De Vellis

Una ascesa che per il momento non sembra conoscere sosta quella dei prestiti tra privati; termine con il quale si va a indicare un approccio differente al finanziamento che non richieda direttamente il ricorso al sistema bancario o a società finanziarie; ma che invece si basi su denaro offerto da altri cittadini. In inglese si parla di social lending ed è un’idea che si sta sviluppando sempre più diventando articolata e maggiormente performante per i consumatori finali. Negli Stati Uniti ad esempio, terra dove il social lending ha trovato i natali, il settore è in grado di muovere miliardi di dollari ogni anno.

In Italia non siamo ancora a quei livelli; ma, come su può leggere sul portale https://www.finanzamia.com/ che raccoglie le informazioni più importanti sul mondo del credito, assicurativo, bancario e finanziario, la strada sembrerebbe essere ormai tracciata anche nel nostro paese. Nel 2018 si dovrebbero infatti superare i dati, già ottimali, riscontrati nel 2017 anche grazie a nuovi vantaggi fiscali. Si parla nello specifico della Legge di Bilancio che, per l’anno in corso, ha introdotto una tassazione fissa con sostituto d’imposta del 26% per il cosiddetto peer to peer, ovvero prestito tra pari prendendo a riferimento il termine che si utilizzava una volta per le piattaforma che consentivano si scaricare musica scambiandosi file tra utenti dello stesso livello.

In sostanza gli interessi derivanti da questa tipologia di finanziamento non verranno più tassati come redditi personali, ma saranno altresì soggetti all'aliquota ordinaria prevista per altri strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, conti deposito. Strumenti che prevedono tutti una aliquota del 26%, per l’appunto. Ciò che si prevedere è quindi una serie di vantaggi concreti per chi volesse investire nel social lending visto che, fino allo scorso dicembre, i rendimenti derivanti da prestito tra privati erano invece tassati in base ai tradizionali scaglioni Irpef. Fattore che tendeva ad essere una zavorra per la crescita del settore.

Partendo da questa realtà si pensa che quello in essere, il 2018, potrà essere l’anno buono per il definitivo decollo dei prestiti tra privati. Che comunque anche in precedenza potevano contare su alcuni vantaggi rispetto agli strumenti di finanziamento tradizionale: su tutti una più semplice e veloce formula grazie alla procedura interamente digitale tramite piattaforme dedicate, senza doversi recare di persona presso banche e finanziarie varie. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che anche i tassi di interesse sembrano essere decisamente più vantaggiosi, si comprende il perché della crescita di questo strumento; e i motivi per i quali, secondo molti analisti, il 2018 sarà ancora di più il loro anno.

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