Le diverse tipologie di oliva dalle quali proviene il nostro olio

Martedì, 25 Settembre 2018 12:41

Autore: Massimo De Vellis

Tra le tante eccellenze italiane sul piano enogastronomico, una delle più importanti è sicuramente l’olio. Un alimento che viene prodotto a diverse latitudini lungo tutta la nostra penisola e che costituisce uno dei fiori all’occhiello dell’intero sistema legato alla cultura culinaria italiana. Ogni anno migliaia di produttori e consumatori, nel periodo compreso tra Ottobre e Dicembre, aspettano con ansia il raccolto delle olive per gustare un olio dal sapore autentico.

Ma quali sono le principali tipologie di oliva dalle quali ogni anno vengono fuori i pregiati oli italiani? Proviamo a vederlo insieme, facendo una distinzione rispetto alla zona di provenienza delle olive.

Le olive liguri, toscane e venete

Partiamo subito da qualche dato statistico per far comprendere la portata di quanto stiamo scrivendo: si stima che in Italia esistano ben 538 varietà di olive coltivabili, pari a circa il 42% della disponibilità mondiali. Numeri impressionanti, che certificano la qualità del lavoro svolto dalle nostre parti quando si parla di olio. Proprio grazie a questa abbondanza, nel nostro paese vengono utilizzate solo 50 varietà di olive per produrre olio, in modo tale da poter scegliere sempre il meglio per le nostre tavole.

Partendo dal Veneto, troviamo già tre diversi tipi di oliva coltivabile. Prima di tutto c’è l’ olivo leccino, una delle olive maggiormente coltivate in Italia. La sua larga diffusione è dovuta al fatto che si tratta di un oliva che presenta una grande resistenza alle avversità climatiche, oltre ad un buon adattamento al cospetto di terreni differenti.  Ne viene fuori un olio che non spicca sugli altri per le proprietà aromatiche, ma che conserva buone proprietà organolettiche e un’ottima resa media che oscilla tra il 20 e il 22%.

Oltre alla leccino ci sono poi la frantoio, altra tipologia molto diffusa e dalla qualità garantita, e la casaliva, un’oliva tipica della zona del Garda che si caratterizza per un buon profumo e una buona resa (circa il 25%).

Spostandoci in Liguria troviamo l’oliva taggiasca, che da queste parti la fa da padrona col suo sapore fruttato,e la razzola, tipice della zona di La Spezia.

In Toscana infine, oltre alle già citate leccino e frantoio, segnaliamo la presenza dell’oliva moraiolo. Quest’ultima è un’oliva che si caratterizza per il suo sapore intenso, dal quale proviene un olio tenace e tendente al piccante.

Le olive del centro Italia

In centro Italia le migliori olive le troviamo principalmente in Abruzzo e nel Lazio. In Abruzzo spiccano la dritta e la gentile, tipiche della zona di Pescara e Chieti e famose per il loro sapore sobrio e delicato.

Nel Lazio invece le migliori olive sono la canino, tipica del viterbese, la raja, che a dispetto del nome ha un sapore molto dolce e la carboncella, che si trova anche nelle zone limitrofi e presenta un buon equilibrio nei sapori.

Le olive pugliesi

Nel sud Italia la regione che ha il primato sulle altre, in termini di ovicultura, è senza dubbio la Puglia. Anche in questo caso l’olivo leccino trova una diffusione piuttosto ampia, ma la varietà di scelta globalmente non manca.

Nel foggiano la orevalenza è riservata all’ogliarola e alla provenzale, due tipologie di oliva dal gusto fruttato e molto armonioso.

Nella zona del nord barese, oltre alla già citata ogliarola e alla cima di Bitonto, troviamo una vera e propria eccellenza come la coratina. Questa olive prende il nome dalla sua città di orgine (Corato, appunto) e presenta quel tipico sapore amarognolo e tendente al piccante tipico di quste zone.

Infine vanno citate anche l’olivastra e la Cellina di Nardò, che hanno una forte prevalenza nel Salento e conservano un gusto deciso.

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