I metalli preziosi nascosti nelle nostre macchine

Mercoledì, 10 Luglio 2019 10:06

Autore: Massimo De Vellis

Le auto vecchie potrebbero essere sfruttate per il recupero e il riciclo dei metalli. A sostenerlo è una ricerca che è stata effettuata dalla Chalmers University of Technology, in cui si fa riferimento al litio, al cobalto e all'oro. Tutti metalli che rappresentano parti fondamentali dei dispositivi elettronici, degli smartphone e delle batterie che siamo abituati a utilizzare ogni giorno, così come delle macchine. Si stima che nel giro di un anno siano circa 20 le tonnellate di oro che vengono perse perché non recuperate dai veicoli. Gli autori dello studio hanno preso in esame ben 260 milioni di veicoli leggeri che hanno circolato sulle strade europee, e hanno verificato la crescita degli scarti e l'aumento dei nuovi materiali critici utilizzati. 

La tecnologia avanza

I mezzi di trasporto su cui viaggiamo al giorno d'oggi sono il frutto di una tecnologia sempre più avanzata, che presuppone il ricorso a convertitori catalitici, che si avvale di materiali leggeri e che adopera elettronica in grandi quantità. In questo contesto di sviluppo, poi, non ci si può dimenticare del numero sempre più elevato di veicoli elettrici, che oggi costituiscono ancora una minima parte del parco mezzi complessivo in circolazione, ma che in futuro diventeranno sempre più numerose.

Il riciclo dei metalli preziosi in Europa

Sono chiari e ben definiti, almeno a livello europeo, i requisiti che devono essere rispettati per il riciclo metalli che provengono dalle apparecchiature elettroniche e dai dispositivi elettrici. Diverso è, invece, il discorso per i metalli ricavati dai veicoli. La speranza è che ciò che è emerso dalla ricerca possa essere il punto di partenza per un cambiamento significativo da questo punto di vista. I metalli in questione sono indispensabili per garantire il passaggio a tecnologie con un impatto minore sul piano ambientale: si pensi, per esempio, all'energia eolica e all'illuminazione a led, ma anche alle celle solari o alle auto elettriche. Appare evidente, pertanto, che ogni genere di rischio di approvvigionamento rappresenta, per l'Unione Europea, un problema sia di carattere economico che a livello strategico.

Le risorse sono limitate

Non bisogna trascurare un altro fatto importante: le risorse di cui si parla non sono inesauribili ma, al contrario, sono limitate. Proprio per questo motivo, è essenziale che esse vengano impiegate con un approccio sostenibile. Si impone, allora, l'esigenza di una collaborazione tra le industrie del riciclo dei metalli e i produttori di automobili per innescare un cambiamento. Ciò che viene fatto al momento in questo settore non è sufficiente.

Cosa attendersi dal futuro

Per altro, sembra che in un futuro non troppo lontano le vetture elettriche dipenderanno dai metalli rari in misura meno consistente rispetto a quello che avviene adesso. Toyota, per esempio, ha sviluppato e presentato un nuovo magnete destinato ai veicoli di questo tipo che ha bisogno della metà di neodimio rispetto alla quantità richiesta dai veicoli attuali. Il neodimio è un metallo molto raro, e si calcola che già nel giro di due anni l'offerta risulterà inferiore rispetto alla domanda. La quota di neodimio che è stata tolta dal marchio giapponese verrà rimpiazzata con il lantanio e il cerio: si tratta di due metalli meno rari e meno costosi. Il problema è che essi degradano più facilmente e tollerano il calore con più difficoltà.

Non solo veicoli

Il tema del riciclo dei metalli, insomma, è molto sentito e non riguarda unicamente il settore dei mezzi di trasporto: si pensi, per esempio, alla robotica, che a sua volta richiede l'impiego di motori, possibilmente a basso costo, che siano in grado di lavorare a temperature elevate senza subire conseguenze.

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