L'Europa e i rischi Psicosociali

Martedì, 01 Settembre 2015 13:06

Autore: Massimo De Vellis

In attesa del premio buone pratiche EU-OSHA

Dall’ultima relazione riepilogativa Rischi psicosociali in Europa: prevalenza e strategie di prevenzione realizzata da EU-OSHA, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute del lavoro, e Eurofound è passata ormai una stagione, ma le iniziative non si sono fermate.
Il resoconto, che ha mostrato un’interessante panoramica sui rischi psicosociali degli ambienti di lavoro europei, ha fornito anche esempi e studi di casi reali nonché suggerimenti su come gestire questi rischi nei luoghi di lavoro.
Dal documento è emersa l’evidente complessità delle relazioni tra salute e lavoro e la necessità di un sostegno pratico per favorire i cambiamenti. “I rischi psicosociali – come ha sottolineato Christa Sedlatschek, direttore dell’EU-OSHA – anche se più delicati, possono essere affrontati seguendo le stesse modalità sistematiche riservate ai rischi tradizionali presenti nei luoghi di lavoro.”
La relazione ha messo in evidenza quanto sia diminuito il numero di persone che riferiscono di lavorare molte ore, e aumentata la precarietà del lavoro in tutta Europa e sottolineato quanto lo stress lavoro correlato sia visto spesso come un aspetto difficile da affrontare a causa della mancanza di ricorse o competenze, specie per le aziende più piccole.
I rischi psicosociali sono così finiti per essere protagonisti anche della nuova campagna Ambienti di Lavoro Sani e Sicuri organizzata da EU-OSHA e realizzata in collaborazione con gli Stati membri e con la presidenza dell’Unione Europea.
L’edizione 2014-2015 premierà infatti quelle aziende e organizzazioni che si sono impegnate nella gestione e abbattimento del rischio stress da lavoro correlato e dei rischi psicosociali in genere, adottando un approccio partecipativo.
Per maggiori informazioni visitate la pagina SICUREZZA PER LE AZIENDE DI POLISTUDIO, dove troverete maggiori informazioni.

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