Cialde e capsule del caffè, un mercato in continua crescita

Martedì, 13 Novembre 2018 12:23

Autore: Massimo De Vellis

Il mercato delle cialde e delle capsule del caffè è in continua e costante crescita tanto che, nel 2017, il fatturato ex fabrica di tali componenti è stato pari nel nostro Paese a 857 milioni di euro, con un incremento del +7,7% in termini di volume rispetto a quanto non fosse accaduto un anno prima. Un trend che non sembra conoscere battute d’arresto e che, anzi, sembra esser ulteriormente rinvigorito dalle vendite che vengono veicolate mediante negozi specializzati e altre attività non direttamente collegate al caffè. In termini di canale, cresce del 6,1% in volume la vendita di caffè monoporzionato nell’area business, mentre le vendite con internet crescono del +37,5%, ben oltre la media della vendita con il canale Horeca (+7,7%).

Per quanto attiene il prezzo, si noti come l’accentuata concorrenza all’interno del segmento stia giocando un ruolo sempre più pressante, contribuendo a riproporre nella GDO alimentare le dinamiche che si sono osservate sui marketplace. e è conseguito che anche i brand che inizialmente sembravano essere più riluttanti all’utilizzo della leva prezzo, hanno poi dovuto cedere terreno, adeguandosi al trend decrescente. Un cedimento che non è comunque stato sufficienti per impedire ai principali marchi di perdere terreno: i più noti brand hanno infatti visto la propria cumulata quota di mercato abbandonare quasi tre punti percentuali tra il 2016 ed il 2017, con una market share che passa dal 52,9% del 2016 al 50,0% del 2017, a beneficio dei produttori di capsule compatibili. Sono tanti oggi i soggetti anche italiani implicati nel business, tra quelli noti come Lavazza ad altri emergenti: si pensi a marchi come Mitaca, che per la distribuzione de propri prodotti in capsule, si avvale di concessionari diretti anche online tra i quali Okcialde. E per il futuro? È possibile che la tendenza sopra tracciata possa proseguire ancora e che, dunque, i sistemi proprietari più noti e affermati vadano incontro a un rallentamento del ritmo di crescita che ha invece caratterizzato gli anni passati. La determinante di una simile evoluzione?

È legata alla diffusione delle capsule compatibili con i sistemi proprietari in quasi ogni contesto in cui sia possibile commercializzarle, e sempre più frequentemente ad opera di società estranee alla filiera del caffè: stando agli ultimi dati di Competitive Data, ad esempio, ci sono almeno 6.000 attività dedite alla rivendita di cialde e capsule, per oltre 270 codici Ateco coinvolti.

Tra le altre tendenze che dovrebbero svilupparsi nel prossimo futuro, la parola chiave è dunque quella della multicanalità. Una parola chiave che sembra riguardare in egual misura sia le aziende più affermate e magari più restie a tali tipi di aperture, sia quelle più emergenti e commercialmente più aggressive, che hanno ben compreso in tempi non sospetti che proprio la multicanalità è il percorso da intraprendere e da seguire con vigore per poter cercare di guadagnare quote di mercato o mantenere la market share magari faticosamente conquistata nei primi anni di introduzione dei sistemi a capsula e a cialde. E chi è fuori dalla filiera “tradizionale” del caffè? È probabilmente esposto alle maggiori sofferenze come, purtroppo, sta accadendo a Bialetti, con le numerose indiscrezioni sulla sua sorte nel prossimo futuro, in un contesto in cui le caffettiere sono sempre più una rarità.

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