I codici sconto e il marketing del risparmio

Venerdì, 15 Marzo 2019 17:26

Autore: Massimo De Vellis

Tra gli strumenti di marketing a cui le aziende possono ricorrere con l'intento di farsi conoscere e di entrare in contatto con nuovi clienti, un ruolo di primo piano è quello rivestito dai coupon, che si dimostrano efficaci anche per la semplicità che li contraddistingue. Non ci si affida solo a spot pubblicitari, post su Facebook e cartelloni per aumentare la propria visibilità: i codici sconto vengono scelti dai marketer per fare in modo che una platea di clienti nuovi (ma anche già fidelizzati) abbia la possibilità di mettere alla prova i servizi e i prodotti offerti. Al pari dei saldi, ogni soluzione sottocosto merita di essere considerata un prezioso incentivo alla vendita.

La storia dei coupon

Da dove arriva il termine "coupon"? Questa parola vuol dire "talloncino", e in effetti in origine indicava proprio un tagliando, dal momento che i buoni sconto che venivano proposti dalle attività commerciali e dalle aziende venivano stampati e pubblicati sui giornali da cui poi dovevano essere ritagliati. Pare che sia stata la Coca Cola la prima impresa al mondo a scegliere questa forma di marketing, quasi un secolo e mezzo fa: correva il lontano 1887, infatti, quando il brand che poi sarebbe diventato celebre in tutto il mondo iniziò a fornire dei ticket di piccole dimensioni grazie a cui era possibile ottenere un bicchiere della bevanda in forma gratuita.

Tali ticket in un primo momento erano distribuiti per le strade a mano; in seguito, però, furono spediti tramite posta, e alla fine stampati sulle riviste e sui quotidiani. Ebbene, l'iniziativa riscosse un successo eccezionale e forse imprevisto, con tantissimi bicchieri di cola che furono distribuiti a chi li richiedeva. Insomma, una strategia di brand awareness - ma allora non si chiamava così - per mezzo della quale il nome della bibita prese a diffondersi sempre di più e a raggiungere ogni città degli Stati Uniti.

I coupon nel Novecento

Il 1929 fu l'anno della Grande Depressione: in questo periodo i coupon divennero una vera e propria necessità per i consumatori, che a fronte di una crisi economica in apparenza impossibile da sostenere trovavano ogni mezzo per risparmiare. La popolazione statunitense, quindi, iniziò a impiegare i tagliandi per la spesa di tutti i giorni, e a farvi affidamento per comprare le uova, il pane e il latte: insomma, i beni di prima necessità. Con gli anni, poi, i coupon si diffusero nel resto del mondo: dopo la Seconda Guerra Mondiale, per esempio, in Russia era consuetudine rimanere ore e ore in coda per ricevere i tagliandi.

Il deal

Oggi dal couponing si è passati al deal, il meccanismo in funzione del quale è possibile ottenere un risparmio molt0 consistente sull'acquisto di un certo servizio o di un certo prodotto a condizione che esso sia effettuato prima del consumo da un determinato numero di persone. I deals possono riguardare una cena al ristorante o un viaggio, ma anche un trattamento in un centro estetico o molte altre attività.

I coupon oggi

Nel frattempo i coupon sono diventati una realtà consolidata in ogni angolo del pianeta e valida per tutti i settori merceologici, con tanto di variazioni sul tema: è il caso dei voucher, che non sono altro che coupon previsti nel settore degli eventi e in quello dei viaggi. I voucher sostituiscono i ticket di ingresso a mostre e appuntamenti culturali, ma anche i biglietti di aerei e treni. In più, i codici sconto sono diventati virtuali e hanno attraversato lo schermo, con il fenomeno del couponing digitale che viene sfruttato anche nel commercio elettronico dai vari shop online.

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