Associazioni a cui donare il cinque per mille

Venerdì, 12 Ottobre 2018 12:39

Autore: Massimo De Vellis

Donare il cinque per mille significa far in modo di destinare una parte delle proprie tasse ad enti di ricerca oppure ad associazioni di volontariato. Questo sistema permette di finanziare e sostenere molte attività che sono socialmente utili e meritevoli: molti italiani gradiscono questo sistema e ben volentieri assegnano il 5 per mille dell'Irpef cercando un'associazione con cui si sente affinità.

È importante sottolineare il funzionamento di questo meccanismo assai meritevole per puntualizzare alcune informazioni che ancora hanno difficoltà a passare a tutti i cittadini. Come prima informazione è giusto ribadire che il contribuente non dovrà affrontare alcun costo aggiuntivo se decide di donare il cinque per mille. I soldi che vengono versati all'associazione o all'ente di ricerca sono quelli che si deducono dalle sue tasse già pagate oppure che si dovranno versare allo Stato nei mesi successivi.

È interessante rendersi conto della reale cifra che viene destinata per il 5 per mille: ad esempio un contribuente che guadagna 100 mila euro destinerà 500 euro alle associazioni o agli enti di utilità sociale; va da sé che se si guadagnano 20 mila euro lo stesso calcolo porta ad una cifra di 100 euro.

Si tratta pertanto di numerosi piccoli importi che hanno un’importanza vitale per molte attività che si possono sostenere solo in questo modo.

Dove vanno i soldi del 5 per mille?

Ciascun contribuente ha diverse opzioni per destinare il proprio contributo del 5 per mille. Le associazioni o gli enti socialmente utili si dividono in finanziamenti alla ricerca scientifica e delle Università, alla ricerca in campo sanitario, alle associazioni sociali; si può scegliere anche di destinarlo alle attività sociali del proprio Comune di residenza e infine alle associazioni sportive dilettantistiche che sono state riconosciute ai fini sportivi con una rilevante importanza di interesse sociale.

L'agenzia delle Entrate mette a disposizione un elenco di tutti i soggetti accreditati. Molte fra queste hanno a cura l'ambiente: da annoverare ad esempio il FAI (Fondo Ambiente Italiano), che dal 1975 si occupa di proteggere e preservare le bellezze naturali e architettoniche in Italia.

Si capisce in questo caso l’importanza del cinque per mille per un'associazione no profit che si occupa di arte e natura in un paese unico al mondo dove i fondi non bastano mai: solo grazie alla cura e alla dedizione si può sperare di preservare intatta questa ricchezza per le generazioni future.

Come destinare il 5 per mille?

Si può compilare la propria richiesta da sé oppure avvalendosi di un CAF (centro di assistenza fiscale). Per il 5 per mille si deve firmare un apposito modello indicando nella casella dedicata, il codice fiscale dell'ente o dell’associazione a cui far inviare il denaro prelevato dalle tasse sul reddito. Con la precompilazione online non cambia molto: si dovrà esercitare il proprio diritto di scelta sempre indicando nell'apposita sezione il codice fiscale del beneficiario.

In 10 anni, dal 2005 al 2015, sono stati circa 4 miliardi i finanziamenti giunti alle associazioni no profit: da notare che solo dopo due anni, le associazioni destinatarie riceveranno dallo stato le cifre donate attraverso il cinque per mille.

Alcuni punti da ricordare:

  • il 5 per mille è una possibilità aggiuntiva che non cancella l'8 per mille
  • la propria preferenza deve andare ad una sola associazione.
  • se si decide di non destinare il proprio 5 per mille a nessuno, questo andrà direttamente allo Stato.
  • l'offerta libera è del tutto anonima poiché lo Stato effettua la destinazione dei soldi, non rivelando colui che ha esercitato il diritto di offerta.
  • questo sistema di sovvenzionamento è presente con forme simili in altri 12 paesi europei.
  • si tratta di un istituto riservato al reddito delle persone fisiche, quindi un'azienda, in quanto persona giuridica, non può destinare il 5 per mille.
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