Passione per l’arma: conosciamo più da vicino le uniformi dei carabinieri

Mercoledì, 14 Aprile 2021 12:50

Autore: Massimo De Vellis

Dopo che il Corpo dei Carabinieri venne fondato, il 13 luglio del 1814, una delle prime norme che furono emanate a proposito delle uniformi era contenuta nelle Determinazioni sovrane del 9 agosto dello stesso anno. Tali Determinazioni in realtà includevano nove articoli, e di questi il quarto era relativo alla divisa. In particolare si specificava che la divisa doveva essere formata da un vestito di panno turchino con bottoni; i paramani e il colletto dovevano essere blu celesti. Veniva poi allegato un modello di esempio a cui si doveva far riferimento per il taglio e per la forma. Tuttavia questo modello non venne approvato dal re, che aveva deciso di sovrintendere tutte le decisioni relative al Corpo dei Carabinieri che, per altro, gli stesso aveva creato.

Il Regolamento per gli uniformi dell’8 novembre del 1814

Risale all’8 novembre del 1814 il Regolamento per gli uniformi in cui sono contenute le prescrizioni da rispettare per la prima uniforme dei Carabinieri. La foggia, il colore e il panno dovevano essere gli stessi di quelli previsti per le regie truppe, ma c’erano delle piccole differenze frutto del privilegio di cui il Corpo dei Carabinieri poteva godere per iniziativa del sovrano. La giubba, per esempio, doveva avere una fodera rossa, mentre i paramani e il colletto dovevano essere celesti. La divisa era completata, poi, da alamari a fiocchi e da bottoni bombati in argento. Gli alamari erano collocati nel colletto, uno per lato, e i fiocchi erano rivolti verso l’esterno.

I cambiamenti del 1833

Il 25 giugno del 1833, poi, Carlo Alberto emanò un Regolamento che riguardava le uniformi delle Armate di terra e di mare, e quindi anche i Carabinieri: vi si faceva riferimento al Titolo Sesto nel Capo III. Due erano le tenute previste: per i casi ordinari, la piccola montura; per le occasioni speciali, la grande montura, che doveva essere scelta anche per i servizi prestati presso figure della Famiglia Reale e nei giorni festivi.

Le uniformi per gli ufficiali

Le due monture, nella divisa per gli ufficiali, prevedevano come elemento comune il cappello. Per questo accessorio si prevedeva che l’ala minore dovesse essere alta da un minimo di 16 a un massimo di 17 centimetri, e che quella maggiore dovesse essere alta da un minimo di 25 a un massimo di 26 centimetri. Le due punte – le cosiddette tese – dovevano avere una lunghezza di 16 centimetri ed essere decorate con nappine realizzate con grovigliuola in argento. Nel caso della grande montura, il cappello doveva essere dotato di un pennacchio composto di penne lunghe di colore turchino nella parte bassa e scarlatto nella parte alta, ricadenti come i rami di un salice piangente. Inoltre, il collo montante della divisa sotto il mento doveva essere affibbiato ed essere decorato su ogni lato con due alamari ricamati in argento.

Le prescrizioni per la piccola montura

Nel caso della piccola montura, sul collo c’era solo un alamaro per lato. Non c’erano alamari, invece, sulle mostre delle maniche. Gli speroni, che potevano essere in ferro lucido o in acciaio, erano fissi e dritti, e dovevano essere avvitati nei calcagni degli stivali. Infine, le falde dovevano avere risvolti in panno turchino. In comune con la grande montura, la piccola montura prevedeva il cappello militare, gli stivaletti sotto i pantaloni, l’abito in panno turchino scuro con i bottoni in argento bombati, i guanti di pelle gialla, la cravatta di colore nero e i pantaloni in marengo, bianchi durante la stagione estiva e scarlatto durante la stagione invernale.

Gli altri elementi della divisa

Lo scudo, o piastra, doveva essere circondato da righe in rilievo per mezzo delle quali si potevano distinguere i gradi carabinieri. Gli spallini in argento dovevano essere dotati di una piastra e di un gambo a squame a tre festoni. La prima squama doveva essere più larga e presentare un asolo realizzato con un cordone dello stesso metallo. Le righe in rilievo della piastra dovevano essere unite nel caso degli ufficiali subalterni e dei capitani, e con sei angoli saglienti nel caso degli ufficiali superiori. Per i maggiori si prevedeva una riga sola; due per i tenenti colonnelli e tre per i colonnelli.

I marescialli

Per quel che riguarda i marescialli, essi indossavano un cappello dotato di nappine e non potevano usare la sciarpa. La divisa di grande montura era uguale a quella degli ufficiali sia in dimensioni che in colore. I sottotenenti dell’esercito avevano diritto a spallini decorati con graine d’epinards, vale a dire filo arricciato, a quattro capi. Gli alamari erano di gallone in argento, sia per il mantello dei marescialli a cavallo che per il cappotto dei marescialli a piedi. Il gallone era largo un centimetro e lungo nove nel caso in cui fosse destinato alle mostre delle maniche o dodici se era destinato alla goletta.

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