La forza delle gemme

Sabato, 25 Gennaio 2014 20:14

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Come utilizzare i gemmoderivati

I GEMMODERIVATI (M.G.) E LA GEMMOTERAPIA CENNI STORICI La gemmoterapia è quella branca della fitoterapia che utilizza parti fresche vegetali allo stato embrionale, come gemme o giovani getti, i cui principi attivi sono estratti mediante un solvente appropriato. Negli anni ‘50, il medico belga PoI Henry si è dedicato, per primo, allo studio e alla sperimentazione dei gemmoderivati. Egli infatti ha preconizzato l’uso di questi preparati basandosi sul presupposto che le piante, nel loro primo sviluppo, contengano sostanze con caratteristiche particolari sia per la qualità che per la quantità. I suoi studi, in seguito, sono stati approfonditi, sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista sperimentale, da studiosi francesi fra i quali ricordiamo, Martin, Paqualet, Netien, Tetau e Bergeret. In particolare, al professore Netien dell’Università di Lione, si devono i severi controlli di laboratorio sui gemmoderivati e l’indagine per la ricerca e il dosaggio di alcuni principi attivi. Sono stati evidenziati nei tessuti embrionali vegetali dei componenti come le auxine e le giberelline, dei fattori di crescita, degli enzimi, delle proteine e degli acidi nucleici (DNA, RNA). Infatti, sperimentalemente, si è potuto constatare che molti principi attivi, contenuti in notevole quantità nelle gemme, si ritrovano, spesso, solo in tracce nelle parti adulte delle piante.
 
UTILIZZAZIONE DEI GEMMODERIVATI L’impiego dei gemmoderivati è tenuto in particolare considerazione nella pratica medica fitoterapica ed omeopatica; spesso viene sfruttata l’azione “drenante” dei macerati glicerici come preparazione o complemento di terapie omeopatiche.
Il termine “Drenaggio”, per la prima volta codificato dal medico svizzero Nebel, sta ad indicare una azione centrifuga favorita da sostanze, le quali convoglierebbero le “tossine” presenti nell’organismo verso determinati organi o tessuti (reni, fegato, cute) che avrebbero il compito di espellerle. Grazie all’azione del drenante, pare sia possibile limitare gli effetti troppo violenti di un rimedio o evitare un aggravamento della malattia all’inizio di un trattamento fitoterapico.
Indipendentemente dalla possibile associazione fra gemmoterapia e omeopatia i gemmoderivati utilizzati da soli spesso consentono il raggiungimento di notevoli risultati terapeutici.
Essi, infatti, ricchi di biostimoline tissutali e alla bassa diluizione alla quale sono utilizzati, possono svolgere una notevole azione drenante a livello degli organi emuntori ed una azione stimolante a livello del sistema reticolo endoteliale.
 
SPERIMENTAZIONE Le proprietà dei gemmoderivati hanno avuto un riscontro sia clinico che sperimentale. E stato possibile, infatti, dimostrare l’attività stimolante sul sistema reticolo-endoteliale posseduta dalle gemme di Betula pubescens grazie ai test di Halpern.
Tale test, utilizzato in allergologia, permette di caratterizzare l’azione di un medicamento sul sistema reticolo endoteliale, misurando la velocità di assorbimento di particelle di carbone colloidale fissate dalle cellule reticolo-endoteliali del ratto.
Si è visto che la velocità di depurazione del sangue dei ratti aumenta del 37% dopo somministrazione di gemme di Betula.
Un altro studio molto interessante è quello eseguito sulle gemme di Ribes nigrum col quale si è dimostrata la diversa composizione quali-quantitativa delle gemme rispetto alle foglie della pianta adulta.
Si è infatti riscontrato che le gemme sono molto più ricche in aminoacidi, vitamina C ed eterosidi (antocianosidi e flavonoidi) per cui è stato possibile formulare delle ipotesi sulla attività terapeutica del gemmoderivato. Tali ipotesi sono state verificate sperimentalmente con vari test: il test della resistenza al freddo, quello dell’edema piantare con formolo e quello di Burcek.
Si è potuto così concludere che le gemme di Ribes sono dotate di una azione stimolante sulla corteccia surrenale e posseggono una notevole attività inibitrice nei riguardi dei processi infiammatori.
 
IL RIBES NIGRUM In questa occasione darò qualche accenno su uno dei gemmoderivati più conosciuto e usato: IL RIBES NIGRUM. Mai si parlerà abbastanza del Ribes Nigrum (Ribes nero) per le sue eccellenti qualità antinfiammatorie, antiallergiche e cortisone-like. Infatti il Ribes è un potente antistaminico naturale, soprattutto per i disturbi respiratori mentre svolge un’azione rinforzante su tutto il sistema immunitario, ma senza dare l’assuefazione e gli effetti collaterali dei farmaci. Nel caso di infiammazioni e di allergie sarebbero comunque anche da evitare gli alimenti che contengono istamina, dato che tale sostanza può aumentare i sintomi sopra descritti. Trovate l’istamina nei seguenti alimenti: cioccolata, formaggi, birra e vino (specialmente rosso). Alcuni autori suggeriscono di evitare anche il pollo a causa delle lectine in esso contenute, in quanto sono sostanze che tendono a innescare le globuline E causando la fuoriuscita dell’istamina. Da non dimenticare che anche l’inquinamento, può dare adito all’insorgere di allergie.
 
Vediamo i suoi meravigliosi usi, fermo restano che di base lo si usa come anti-infiammatorio molto efficace:
- AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA: dimostra proprietà antiinfiammatorie sia nell’ edema che nelle flogosi semplici. Lo si utilizza per: infiammazione articolare, dermatiti, dermatosi, eczemi (anche topici), sindromi allergiche acute, sindromi infiammatorie (su mucose, apparato respiratorio, urinario, digestivo e cutaneo), congiuntiviti allergiche, riniti, riniti allergiche stagionali (sia le spasmodiche che il raffreddore da fieno), allergie asmatiche, parotite, edema di Quincke, orticarie allergiche, sensibilizzazione a farmaci, emicranie allergiche, cefalee.
- AZIONE DI PROTEZIONE E DI CURA DELLE VENE: gli antocianosidi del frutto, si rivelano significativamente attivi sui disturbi funzionali legati all’insufficienza venosa (dolore, edema, ecc.) e sulla microcircolazione connettivale. Per la presenza di antocianosidi può essere utilizzato anche per problemi venosi che creano disturbi nella sfera genitale e nella vista, ma anche in caso di gambe pesanti in qualunque stagione dell’anno. Si rivela ottimo anche per la protezione della congiuntiva e dei tessuti elastici danneggiati, ma anche per le mucose infiammate e per la fragilità capillare
- AZIONE ANALGESICA: l’efficacia assomiglia ai medici tradizionali, senza effetti collaterali, ma l’efficacia varia da persona a persona.
- AZIONE ANTIOSSIDANTE: sia per la presenza delle sostanze antocianidine e sia, nel caso dei frutti,per le vitamine antiossidanti.
- AZIONE ANTIMICOTICA: è stata dimostrata l’azione fungicida di un flavonoide presente nel Ribes.
- AZIONI VARIE ED EVENTUALI: antivirale, stimolatore del sistema immunitario, alza la pressione bassa, tonico generale.
Modo d’uso. Per il macerato glicerico consiglio in genere, 50 gocce per 3 volte al giorno, 10-15 minuti prima dei 3 pasti principali. Le gocce vanno diluite in un po’ d’acqua e tenute in bocca per un minuto prima di essere deglutite, allo scopo di assicurare il massimo assorbimento per via perlinguale. Potete anche bere il succo delle bacche per la fragilità capillare: un cucchiaio in un po’ d’acqua al mattino a digiuno. E’ sempre meglio rivolgersi ad un esperto che valuterà caso per caso il giusto dosaggio. Offre due grandi vantaggi: non ha effetti collaterali e non provoca assuefazione.
 
In seguito vi suggerirò le proprietà e il modo d'uso di altri gemmoderivati, anche da poter abbinare sinergicamente con il Ribes Nigrum. Nel frattempo per qualsiasi informazione o chiarimento sull'argomento trattato questa settimana, potrete sempre contare sulla mia disponibilità. Vi ringrazio per l'attenzione e l'interesse.
 
Aurora Briganti (Erborista, floriterapeuta) "Il Raggio Verde", via passo Buole 95c Fiumicino.
Tel. 06.65036347 - Mail: ilraggioverde.2007@yahoo.it
 
 
 
 
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Pubblicato in Salute e Benessere