"Roma-Pescara" solidarietà A.I.L.

Lunedì, 23 Luglio 2012 15:40

Autore: Fiumicino-Online

“Roma – Pescara per antichi sentieri” 3 giorni di fuoristrada a favore della ricerca per le cure delle leucemie

Solo oggi si è conclusa la “Roma – Pescara per antichi sentieri”, nella sede nazionale dell’A.I.L. (Associazione contro le Leucemie e Linfomi), dove c’è stata la consegna dell’assegno dei fondi di beneficenza raccolti dal raduno che si è tenuto dal 1 al 3 giugno scorso. Un raduno che ha avuto ben 10 mesi di preparazione, dove a tutt’oggi sono otto i club che si occupano di organizzare questo evento di fuoristrada 4x4, unico nel suo genere, per la qualità e lunghezza del percorso.
 
Questa iniziativa solidale e soprattutto di sensibilizzazione è nata 6 anni fa dall’idea di Franco Restagno, Ascanio Sabatini  presidenti rispettivamente dei club del Tivoli e dell’S.P.Q.R. e Liborio Manente, delegato regionale F.I.F, del Lazio che insieme, hanno voluto creare un evento che potesse avere un risvolto benefico.

Partendo da Roma per arrivare a Pescara sull’adriatico, ci vogliono due ore e mezza di comoda autostrada, invece con questo raduno siamo partiti da Roma arrivando a Pescara, seguendo percorsi naturali, mulattiere usate centinaia di anni fa, su salite ripide e discese vertiginose attraversando ruscelli e torrenti. Le strade dritte si trovano solo in pianura e noi abbiamo attraversato la dorsale appenninica in tutta la sua asprezza; pochi km in linea d’aria sono diventati una tortuosa discesa a zig-zag e un lungo giro in risalita su stradine strette e senza gardrail. Cercando un valico perché è l’unica via percorribile, i tempi calcolati sono stati elastici perché ciascuno aveva il suo ritmo, le sue piccole soste, una fontana di montagna per bere, una foto da scattare, un cavallo o una mucca che non si sposta dal sentiero.
Ed è così che questo viaggio, dove avremmo impiegato due ore in autostrada è diventato un viaggio  di 3 giorni, un’avventura in cui ognuno è il capitano del proprio mezzo.
Abbiamo visto cose e sentito profumi che non si percepiscono seguendo le strade asfaltate. Seguiti da  un’assistenza sempre presente per tutto il percorso. Ogni macchina aveva delle precise istruzioni di viaggio (il road-book), ma poi tutti erano padroni delle proprie scelte; dove passare, dove evitare; lì si rimane impantanati, lì si può bucare, lì un ramo è troppo basso, quella pendenza non da problemi e quell’altra è da evitare.
Tutto questo immersi nella natura, sia esso un versante ripido e pietroso di una montagna, sia dentro un fitto bosco dove non arriva la luce del sole, sia in una verde vallata piena di fiori.
E la sera infine, tutti intorno al fuoco prima di andare  nella propria tenda, e il giorno dopo si riparte. E l’avventura ricomincia.
Qualche equipaggio non ha completato il percorso: è fisiologico. La stanchezza fa compiere degli errori, spesso senza conseguenze, talvolta invece con qualche rottura: un masso non visto, una buca profonda presa con troppa velocità. Fa parte del gioco, le difficoltà aumentano la soddisfazione, di chi arriva senza intoppi al traguardo finale e se uno non se la sente allora c’è sempre l’autostrada (senza avventura, senza natura e senza soddisfazione). Non c’è cronometro, non c’è competizione, ma non nascondiamolo: è una splendida sfida a cui non possiamo rinunciare.  
 
E la sfida migliore è stata partecipare con un fine più alto, fare una donazione in favore dell'AIL.
 
Anche quest’anno la manifestazione è stata un vero successo che, ha fatto raccogliere una cifra   importante che è stata donata all’associazione. I due Presidenti in rappresentanza di tutto lo staff che ha contribuito alla riuscita del raduno, hanno consegnato nelle mani del rappresentante dell’ A.I.L. un assegno di 9.000.00 Euro.
Forse una goccia nel mare, ma anche il mare è fatto di piccole gocce.

Paola Gentili
 
 
 
 
 
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Pubblicato in Non Solo Motori