Un cane per amico

Sabato, 17 Settembre 2016 02:00

Autore: Alfredo Marchesini

Il cane amava tanto il suo padrone ma non osava avvicinarsi

In un lontano paese, tanti anni fa, viveva un uomo assai benestante e capace che possedeva un cane, un meticcio, di non si sa quali razze.
Pensate che aveva preso il piccolo animale domestico, sin da quando era un piccolo cucciolo e l’aveva ben addestrato ed educato.
L’uomo all’apparenza sembrava essere assai tenero e disponibile. Tutte le persone che lo conoscevano ne parlavano assai bene. Non solo gli volevano bene ma lo cercavano sempre per un motivo o l’altro.
Egli purtroppo con il suo cane non era per niente tenero. Gli dava si  da mangiare. Lo faceva dormire in una comoda cuccia ma non gli dava mai confidenza. Lo trattava con estremo distacco e disinteresse.
Quando andavano fuori voleva essere ubbidito in tutto e se il cane non rispettava le regole lo puniva duramente.
Mai aveva per lui una carezza, un sorriso, una parola affettuosa, una tenerezza per quel povero animale, quasi come se rappresentasse un vero peso il possederlo.
Il cane amava tanto il suo padrone ma non osava avvicinarsi, temendo di essere rimproverato e punito. Avrebbe desiderato giocare con lui, scodinzolare, leccargli le mani, le scarpe….e nei suoi sogni immaginava di fare lunghi e soddisfacenti giochi in un enorme parco alberato.
Un giorno d’inverno l’uomo, accompagnato dal suo fedele amico, mentre attraversava la campagna piena di neve, ebbe un attacco di cuore.
L’uomo sarebbe certamente morto dov’era caduto, se non ci fosse stato il cane che comprendendo il pericolo corse subito in paese in cerca d’aiuto. Infatti tanto abbaiò, che un uomo venne fuori.
Seguì il cane e  portò in salvo il pover’uomo ricoverandolo immediatamente in ospedale.
Passate sei  settimane, l’uomo stette meglio e tornò a casa.
Giunto a casa, i suoi più cari amici gli raccontarono l’accaduto. Di come prontamente il cane era andato in paese a cercare aiuto.
In seguito a ciò l’uomo stese la mano sulla testa del cane e l’accarezzò.
Il cane parve impazzire di gioia: saltò, abbaiò, rovesciò due sedie e dette robuste leccate alla faccia del padrone che finalmente cominciò a ridere soddisfatto ed incredulo.
 
Questa storiella è dedicata a tutti coloro che non apprezzano e non comprendono l’importanza delle persone che stanno loro accanto, semplicemente perché non le vedono più, essendo presi da mille altri interessi e soprattutto perché considerano i propri compagni di viaggio quotidiano parte dell’arredo domestico.
Consiglio della settimana: Abbi cura di te, ma non dimenticare mai chi ti sta accanto: sopportandoti, amandoti, aiutandoti giorno dopo giorno. Quando quella persona non sarà più al tuo fianco ti renderai conto di quanto valesse nei suoi ricchi silenzi per te.
 

 
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Pubblicato in Il Segnalibro
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