La storia di Lucy

Sabato, 30 Novembre 2013 19:35

Autore: Fiumicino-Online

La bambina che voleva troppo

Conosco Lucy da quando é nata, stava avvolta nelle sue fasce ed era sorridente. Piangeva quando il campanellino della fame suonava dentro il suo pancino, dormiva e mangiava, mangiava e dormiva ogni tre ore e cresceva vigorosamente. Ai miei occhi crebbe in un battibaleno. Purtroppo era figlia unica e la sua famiglia: papà, mamma, nonni paterni e materni la viziarono in modo incredibile.
Sapete perché? Perché quel che “vedeva voleva” lo otteneva sempre. Genitori e nonni non seppero mai porre limiti alla bambina, rovinandola inesorabilmente. Io la osservavo quando potevo. Mi permettevo di dare qualche consiglio ai genitori, ma nessuno mi ascoltava, decisi così di tacere e di non occuparmi più di lei, pensando fra me e me che prima o poi “i nodi sarebbero venuti al pettine”.
La cosa peggiore era che mentre giocava con altri compagnetti, con molta prepotenza, non lasciava più i loro giocattoli. Per appropriarsene piangeva così forte da lasciare tutti sbigottiti. Genitori e nonni erano quotidianamente costretti a pagare i giocattoli ai genitori dei bambini privati delle loro cose. Ciò accadde fino all’età cinque anni. Nessun parente pose rimedio alla situazione che si aggravò sempre di più.
Oggi la bambina frequenta la prima classe. Oltre alle prepotenze, picchia a sangue i compagni che non si adeguano alle sue esigenze, risponde sempre in modo aggressivo, é isterica, é antipatica, é egoista. Il Preside ha chiamato i genitori ed ha preso un provvedimento disciplinare nei suoi riguardi. E’ stato chiamato un assistente sociale del Comune, la bambina sarà seguita da uno specialista e dovrà fare, assieme ai genitori, delle sedute per un periodo molto lungo. Dovrà essere rieducata alle regole che non ha mai posseduto.
Senza regole non si va da nessuna parte e non ci sono limiti e confini comportamentali. Tocca ai genitori dare le regole, quando loro non provvedono in tal senso, i figli saranno rovinati per tutta la vita.
 
Mariapina
 
 
 
 
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Pubblicato in Il Segnalibro