La storia di Chris

Lunedì, 30 Aprile 2012 13:14

Autore: Alfredo Marchesini

Per anni Chris aveva girato il mondo alla ricerca di risposte a tutti i suoi affannosi “perche?”

Da piccolo aveva perso i genitori e nel crescere si era arrangiato in ogni modo. Aveva subito ogni sorta di privazioni. La vita, tra imprevisti, delusioni, problemi di ogni tipo, non gli aveva risparmiato niente. Non gli aveva mai sorriso veramente. Divenuto adulto, era ormai stanco ed arrabbiato. Stava per abbandonarsi definitivamente allo sconforto, quando, prima di mollare la presa, decise di fare un ultimo viaggio per il mondo.
Preparò così, alla buona, una sacca con cibo e vestiti. Si incamminò alla ricerca di risposte. Dopo molto tempo, una notte molto fredda, arrivò in un piccolo villaggio. C’erano poche tende di pastori, qualche fuoco e molte stelle. Entrato in una tenda, vicino al fuoco vide addormentata una vecchia donna. Stava quasi per svegliarla per chiederle ospitalità, quando una mano gli sfiorò la spalla.
Giratosi di scatto, si trovò davanti ad un giovane guerriero che sottovoce, ma con tono imperioso, gli disse: “Per la notte copriti con questa!” Gli porse una coperta morbidissima, di lana pettinata, ricamata con colori accesi.
Non ebbe neppure il tempo  di ringraziare che l’uomo era sparito.  Si addormentò sotto il tepore della calda lana e sprofondò subito in un sonno profondo e riposante. La mattina successiva la tenue luce dell’alba lo svegliò. Sotto la coperta fu invaso, ancora una volta dal peso dei suoi perché e dei suoi antichi dubbi. Si accorse così che la vecchia donna stava rientrando nella tenda con una brocca fumante di latte di capra e qualche focaccia. Ella, come se lo conoscesse da sempre ed assai bene, disse: “Figliolo, smetti di tormentarti per nulla!”.
“La mia sofferenza e le mie disgrazie sono forse nulla?” rispose Chris meravigliato e rattristato.
“Figliolo basta tormentarsi. Ciò che ti ha tenuto caldo durante la notte é la risposta che cerchi”  rispose la donna. Chris non comprese e si disse: “Cosa mi ha tenuto caldo stanotte?”.
Sfiorando il bordo della coperta, la morbidissima sensazione delle lana si trasformò in una illuminazione: “Già, la coperta, la calda e morbida coperta ha scaldato il mio sonno e la mia mente”.
“Si é proprio così, la coperta mi ha tenuto proprio al caldo!”.
“Ma come può una calda coperta dare risposta ai complicati perché della mia vita?”. Appoggiati delicatamente il latte e le focacce per terra, la vecchia donna dolcemente, si chinò, fino a sedersi  sul giaciglio di Chris. “Guarda figliolo!” disse mostrandorgli un lato della coperta “Cosa vedi?”. “Dei colori bellissimi e disegni ancor più belli ricamati con perfezione mai vista!”. “Ora guarda l’altro lato: cosa vedi?” chiese ancora la donnina. “Vedo il tipico aggrovigliarsi dei fili del ricamo, colori sovrapposti, confusione, nodi curati ma sempre nodi. Tagli di filo e colori, intrecci imprevisti, senza senso, disegni incomprensibili e brutti da vedere!”.
“Ecco figliolo, la vita, la tua vita é esattamente così!”. “Tu sei sotto il ricamo della vita” “Puoi vedere questa coperta solo da sotto” “Il sotto della coperta rappresenta la condizione umana... Un groviglio di fili che fanno confusione!”.
“Nel frattempo, però, per te, su di te e dentro di te si ricamano, dall’altro lato, disegni e sfumature straordinarie e di una bellezza sconvolgente. Per realizzare tale capolavoro ricamato a mano, a volte, si rende necessario tagliare, fare nodi e correggere”.
“Da qua é ovvio, che SENZA UN PO’ DI FEDE e fantasia vedi solo tagli, nodi e confusione” Ma se guardi il lato dritto riesci a vedere tutto ciò che sta realizzando Dio su di te... un disegno colorato e bellissimo!”.
Fu così che Chris comprese il senso della vita. La vita di ogni uomo é complessa e complicata.
Nessuno é veramente felice. Tutti sono tormentati da preoccupazioni, malattie, problemi economici, dalla quotidianità. Tutti si illudono che esista davvero la felicità in questo mondo. In realtà nessuno lo é veramente. Non illudiamoci nel vedere l’altro o gli altri che sembrano stare meglio di noi. Anzi al giorno d’oggi non diamo adeguato riposo al nostro corpo ed alla nostra mente che bombardiamo in continuazione con mille impegni e stress. La storia invita tutti noi alla riflessione e ad un minore impegno, dovremmo, infatti,  stare più con noi stessi regalandoci pause e spazi di vitalità.
Il viaggio di Chris rappresenta anche “l’iter della nostra vita” verso ciò che é nuovo e sconosciuto Rappresenta insomma: “la ricerca di noi stessi”. E’ comprendere ciò che non comprendiamo, é poter dare una spiegazione a fatti incomprensibili.
Mi piace pensare a quando da piccoli i nostri genitori tenendoci per mano ci spiegavano il mondo intorno, con parole e gesti quanto più possibile comprensibili e chiari. Ricordate, quanti perché affollavano e sollecitavano la nostra mente? Abbiamo avuto tante curiorità, tanta voglia di migliorare il nostro cammino, la nostra personalità.
Ancor oggi di fronte ad un fatto nuovo chiediamo chiarimenti, ci informiamo ed approfondiamo la nostra conoscenza. Tutto ciò, per crescere interiormente e per migliorarci.
Abbiamo insegnato le stesse cose ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri pronipoti, ai nostri alunni.
Dai libri, dai giornali, dalle nuove generazioni abbiamo imparato. Osservando il mondo facciamo tesoro di tante cose. Eliminiamo ciò che non ci piace e selezioniamo ciò che riteniamo più importante. La vita dell’uomo é un continuo divenire.
Alle mille domande di Chris nessuno sapeva rispondere, solo la vecchia e saggia donna comprese il dilemma che affliggeva il giovane. Chris finalmente ricette “la chiave di volta” quella che gli avrebbe consentito la comprensione della vita e dell’esistenza.
Quante volte ci siamo chiesti “Perché sono nato?” “Perché vivo?” “Quale scopo ho nella mia vita?”.
Sappiamo bene dal più grande al più piccolo che ciascuno ha uno scopo nella vita. Siamo venuti qui sulla terra, perché qualcuno molto più grande di noi, lo ha voluto. Il nostro passaggio non può essere inutile ed insignificante. Perciò pensiamo a fare qualcosa per gli altri, qualcosa di piccolo o di grande, affinché il nostro percorso terreno non si riveli alla fine dei nostri giorni vano ed inutile.
 
Mariapina B.
 
 
 
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