La perla perfetta

Martedì, 29 Maggio 2012 22:27

Autore: Fiumicino-Online

C’era una volta una conchiglia

Se ne stava in fondo al mare cullata dalle onde, sfiorata dal passaggio sinuoso di pesci colorati e cavallucci marini fino a quando una tempesta giunse fino a lei sconvolgendo la sua vita.
La violenza delle onde la capovolse più e più volte, facendola girare, ondeggiare, rotolare, urtare, trasportandola lontano fino a che, ammaccata e dolorante si fermò.
 
Stava cercando di capire dov’era finita quando, improvvisa, una fitta lancinante la trapassò. Cosa stava succedendo ancora? Ah... ecco! Attraverso le valve, nello stravolgimento di prima, era riuscito a intrufolarsi un sassolino che pur piccolo, aveva contorni spigolosi e appuntiti. Sulla carne viva faceva proprio male.
 
La conchiglia provò a muoversi e a “sputarlo” fuori, ma senza risultato. Tentò e ritentò anche nei giorni seguenti. Il dolore non passava.
Pianse, e pianse tanto e pian piano le sue lacrime ricoprirono il sassolino.
 
“Strano, il dolore iniziava ad attenuarsi”. Cercò ancora di eliminarlo ma ormai faceva parte di lei.
Tra le maglie della rete, assieme ai pesci, un pescatore vide una conchiglia. La aprì e, meraviglia delle meraviglie, si ritrovò tra le mani ruvide e callose una perla bellissima, rilucente. La girò e rigirò: “Perfetta!” disse.
 
I pescatori sanno che ogni perla ha una storia da raccontare e l’accostò all’orecchio. Ascoltando, ripensò alla sua vita. Quante tempeste aveva attraversato, quante solitudini, quanto dolore, rabbia e ribellione.
Quante lacrime si erano mescolate alle gocce del mare! Ma proprio quelle lacrime erano riuscite a compiere il miracolo anche dentro di lui.
 
Una perla frutto del dolore, della rinuncia, della pazienza, di quel “sassolino” che ti entra dentro e non riesci più a buttar fuori; una perla capace di donare luce a chi si avvicina.
Il pescatore osservò quel piccolo miracolo racchiuso nella mano, guardò la sua luce, alzò il viso al cielo terso, limpido e sorrise.
 
Una conchiglia! Una perla! Un tesoro! Chissà quante conchiglie possediamo ma non le consideriamo un tesoro. Un tesoro grande ed immenso é l’insieme delle conoscenze che stanno ormai dentro di noi. La nostra vita interiore é una ricchezza. Donare la nostra presenza agli altri é un tesoro. Donare parte di noi é donare un tesoro. Ricevere dagli altri un saggio consiglio, é una preziosità. Donare una parola giusta al tempo giusto é un dono. Un dono deve essere sempre gratuito. Non dobbiamo pretendere niente in cambio. Ma attenzione a non esagerare.
E’ importante essere presenti in punta di piedi, donando parte di sé senza invadere la sfera altrui e senza diventare ossessivi.
 
Mariapina
 
 
 
 
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