Il cerchio della gioia

Mercoledì, 29 Agosto 2012 16:30

Autore: Fiumicino-Online

L'amore contagioso

 Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentò alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la pesante porta
di quercia, il contadino gli mostrò sorridendo, un magnifico grappolo d’uva. “Frate portinaio” disse il contadino “Sai a chi voglio regalare questo grappolo d’uva che é il più bello della mia vigna?”.  “Forse all’abate o a qualche padre del convento?” “No, a te!” disse l’umile e generoso contadino.
 "A me?” Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia.  “Lo vuoi dare proprio a me?”  “Certo, perché mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo! Desidero  tanto che questo grappolo d’uva ti dia un pò di gioia!”  La gioia semplice e schietta che vide sul volto del frate portinaio  illuminò anche lui.
Il frate portinaio mise il grappolo d’uva bene in vista e lo rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un’idea: “Perché non porto questo grappolo all’abate per dare un pò di gioia anche a lui?” pensò il frate portinaio. Prese così il grappolo e lo portò all’abate. L’abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c’era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: “Porterò a lui il grappolo, così si solleverà un poco”. Così il grappolo d’uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato.  
Costui pensò bene di regalarlo al frate cuoco che passava tutte le giornate a sudare davanti ai fornelli e glielo mandò.  Ma il frate cuoco lo diede al frate sagrestano (per dare gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro. Finché di frate in frate, il grappolo d’uva tornò dal frate portinaio (per donargli  un pò di gioia). Fu così che si chiuse il cerchio della gioia.
 
Questo breve racconto é un invito rivolto a tutti di noi per creare assai semplicemente un cerchio della gioia. “Tocca a te, oggi, cominciare il cerchio della gioia!” “Ravviva un bel rapporto, donando di più” “A volte basta una piccola scintilla per far esplodere una carica enorme di felicità!” Sapete, stavo per diventare, anzi ero già diventata arida, secca, sgarbata, taciturna.  Mai un sorriso, una risata, un attimo di gioia. Sempre pronta a pensare al peggio torturata dalle mie fissazioni. Poi ho compreso quanto fosse importante sorridere come facevo da bambina. Così mi sono guardata dentro, non mi sono piaciuta, ho dato un’occhiata ai miei lineamenti. Ero diventata assai dura con me e con gli altri. La vita mi aveva reso scandalosamente “orrenda”.   
 Ho a poco a poco ripreso a sorridere per una simpatica battuta, per un’espressione sincera, per una barzelletta. Ho cercato di comprendere dove stava il mio errore. Sto ancora lavorando su me stessa. Mi sto addolcendo significativamente. Vorrei tornare ad essere libera come un tempo. Forse un giorno...con la consapevolezza di oggi, tornerò quella di un tempo. Con una scintilla di bontà il mondo comincerà a cambiare. Impariamo ad osservarci, a guardare bene dentro di noi. Sappiamo dove si annidano i nostri difetti. Scartiamo il peggio e lasciamo il meglio per il nostro essere e doniamone un pò agli altri. L’amore si moltiplica spontaneamente, senza richiedere nulla in cambio, esattamente come si moltiplicano le piante grasse, che se piantate nelle belle stagioni crescono assai rapidamente riproducendosi in maniera vertiginosa. L’amore é l’unico tesoro che si moltiplica per divisione: é l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai.
E’ l’unica impresa nella quale più si spende più si guadagna; Regalalo, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere e domani
ne avrai più di prima.
 
MariaPina





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Pubblicato in Il Segnalibro