Ho visto una grande luce

Venerdì, 22 Febbraio 2013 18:42

Autore: Fiumicino-Online

Questa storia ci insegna tante cose che dovremmo tenere a mente

Narratore: C’era una volta un re che sentendo il peso degli anni, cominciò a pensare alla sua successione.
Re: Uh…sono vecchio… Cof! Cof! (tossendo) “Devo pensare al mio successore. A chi dei miei figli affiderò il regno?” “Chi è più adatto?”
Narratore: Dopo aver riflettuto a lungo. Concluse che l’unico modo per sapere chi di loro fosse veramente all’altezza del compito fosse quello di metterli alla prova. Fece chiamare i tre figli e disse loro: “Cari figli… ho deciso di lasciare il trono, Lo darò a quello di voi che mi saprà dire, con certezza, che cosa c’è
alla fine del mondo!”. Il figlio maggiore, Gedeone, fu il primo a partire. Grande e grosso, aveva una voce tonante e tanta abilità nel maneggiare la spada. Purtroppo era assai diffidente verso tutto e tutti. Così, dovendo partire per la fine del mondo, prese  con sé un potente esercito che cominciò a muoversi lentamente, con circospezione. All’improvviso si bloccò. Ahhhh!!! In mezzo alla strada c’è un enorme albero.
Cosa c’è?...Ma… è solo un albero, è grande, ma è solo un albero! L’albero parlò a Gedeone con grande sincerità…
Albero: “Gedeone, là dove tu vai, fa molto freddo avrai bisogno di tanta legna per fare il fuoco. Prendi questo seme di albero, ti darà tutta la legna che si serve”.
Gedeone (ridacchiando, disse aspramente):  “Con un seme così piccolo, ci vorranno anni e anni per avere un po’ di legna…Soldati, abbattete l’albero e fatelo a pezzi, così avremo subito tanta legna per scaldarci”.
Narratore: “Gedeone, buttò via il semino. Ed ecco, appena l’albero fu fatto a pezzi, tutta la legna scomparve. Al suo posto solo un mucchio di cenere”.
Soldati (stupiti): “Oooohhhh”
Narratore: Gedeone ed i suoi ripresero la marcia; ma più avanzavano, più faceva freddo. Davanti a loro, tutto era bianco. Tutto ghiaccio e solo ghiaccio. Gedeone dovette rinunciare all’impresa. Tornato a casa dichiarò: “Dove finisce il mondo, c’è solo un immenso deserto di ghiaccio!”
Narratore: Ora toccò a Modesto, il secondo figlio del re a partire per la fine del mondo. Era molto pauroso; e in particolare  la paura lo assaliva quando faceva buio. Così prima di partire dichiarò.
Modesto: “Voglio arrivare dove finisce il mondo prima che faccia buio”.
Narratore: “Modesto si equipaggiò per bene per affrontare il grande e freddo deserto di ghiaccio e con il suo piccolo esercito, partì. Andando più veloce che poteva, attraversò in un lampo il deserto di ghiaccio, senza accorgersi del mucchio  di cenere e tanto meno del semino lasciato dal fratello. Arrivò sull’orlo di un grande burrone, e vide che dal fondo di esso stava salendo la notte”.
Soldato: “Principe, venite!” C’è qui per voi… un’aquila.
Aquila: “Se vuoi trovare la luce, devi immergerti nella notte. Sali sul mio dorso, io ti porterò”.
Narratore: “Modesto aveva troppa paura e non ascoltò l’aquila. Si mise invece a correre all’impazzata verso casa e, giuntovi, si presentò al padre dicendo:
Modesto: “Il mondo finisce in un grande burrone dentro al quale c’è solo la notte!”.
Narratore: Ecco l’ora del più piccolo, Beniamino. Egli non prese con sé soldati, piuttosto  si tenne leggero nell’equipaggiamento. Arrivò presto all’inizio del grande deserto di ghiaccio. Lì vide il mucchio di cenere proveniente dall’albero e s’accorse anche del piccolo seme che il fratello maggiore aveva buttato via. Lo raccolse, scavò una piccola buca e delicatamente, concimandolo con un po’ di cenere o piantò. Poi trovò un posto per coricarsi e si addormentò subito, tanto era stanco. Risvegliato dal freddo, si alzò e – meraviglia! - vide che dove aveva deposto il seme era cresciuto un bell’albero. Il ragazzo ne tagliò alcuni rami e poté scaldarsi al  fuoco. Rinvigorito, con coraggio riprese il cammino. Arrivò ai bordi dell’immenso precipizio, e lì trovò la grande aquila che l’aspettava.
Aquila: “Se vuoi trovare la luce devi immergerti nella notte. Sali sul mio dorso, io ti porterò.
Beniamino: “Va bene, vengo… Andiamo!”    
Narratore: Beniamino aveva un po’ di batticuore, ma si fidò dell’aquila e salì sul suo dorso. Il grande uccello con decisi colpi d’ala ed ampie volute, s’immerse nella notte. Beniamino non vedeva nulla ma sentiva  che il volo continuava. Poi l’aquila si fermò, depose Beniamino davanti a una grande porta che si aprì ed il ragazzo vide che dall’altra parte era tutto luminoso. Tutto era straordinariamente bello lì e sentì una grandissima gioia!
Beniamino: Ohhhhh! Che bello, che meraviglioso spettacolo!
Narratore: Beniamino aveva una grande voglia di andare dentro la luce, tuttavia aveva promesso a suo padre di tornare subito da lui per raccontargli tutto. Presa una manciata di luce, tornò dal padre e semplicemente disse: Beniamino: “Non ho mai visto tanta luce dall’altra parte della porta dove finisce il mondo.
Narratore: “Beniamino allora aprì la sua mano ed un raggio di luce illuminò il volto del vecchio re che abbracciò stretto stretto Beniamino. Poi fece chiamare tutti quelli che erano nel palazzo e disse:
RE: “I miei figli dovevano scoprire che cosa c’è alla fine del mondo e l’hanno fatto percorrendo diversi cammini. Ed ecco cosa è emerso: Il cammino delle difficoltà porta nel deserto, il cammino della paura conduce alla notte, il cammino della fiducia giunge alla luce. Il terzo cammino è quello che preferisco: perciò Beniamino sarà il nuovo re!”.
 
Cosa significa tutta la storia? La storia appena ascoltata fa comprendere che la diffidenza impedisce l’ascolto, la paura impedisce l’agire e le azioni, infine la fiducia ci fa credere in chi ci consiglia, ed in chi ci sta accanto.
Ci insegna nel suo piccolo tante cose che dovremmo tenere a mente. Non si può essere sempre diffidenti. Occorre guardarsi intorno e utilizzare il proprio sesto senso, se lo si possiede! Tale senso ti fa capire a pelle se una persona fa per te o meno.
Occorre osservare la persona nei comportamenti, nel linguaggio, nei movimenti, nelle reazioni. Così la si conoscerà assai meglio. Quanto alla paura non sempre consente le azioni. Chi la possiede non fa
progressi, piuttosto resta immobile ed in stallo. Essa ti fa rimanere nelle situazione di comodo, pur faticose, scomode e dannose. Non ti fa scegliere nuovi orizzonti, non ti fa andare oltre, non ti a crescere e maturare.
A pelle sai di chi ti puoi fidare e comprendi chi ti parla col cuore. Chi ti sta accanto normalmente ti dà buoni consigli perché crede in te e nella tua crescita come persona.
 
Mariapina
 
 
 
 
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