Donare con amore

Lunedì, 29 Ottobre 2012 12:40

Autore: Fiumicino-Online

"Chi tiene tutto per sè é un avaro, ha il cuore legato ai suoi tesori"

Si fece una gran festa alla corte del re, per celebrare il suo ingresso nella città capitale. Il re riceveva nel salone delle feste i doni e gli omaggi.
Erano tutti doni preziosi, molto preziosi: armi cesellate, coppe d’argento, tessuti di broccato ricamato d’oro.
Il corteo dei donatori stava esaurendosi, quando apparve, zoppicando e appoggiandosi pesantemente ad un bastone, una vecchia contadina con i pesanti zoccoli di legno.
In silenzio trasse dalla gerla un pacchetto accuratamente avvolto in un telo.  Uno scoppio di risate accompagnò il movimento della donna che depose ai piedi del trono una matassa di lana bianca, ricavata dalle due pecore che erano tutta la sua fortuna e filata nelle lunghe sere d’inverno.
Davanti allo stupore generale e senza una parola, il re si chinò dignitosamente poi diede il segnale di incominciare la festa mentre l’anziana contadina attraversava lentamente la sala, scorticata dalle occhiate beffarde dei cortigiani.
Riprese penosamente il suo lungo cammino, di notte per tornare alla sua baita costruita nella foresta reale dove fino a quel momento la sua presenza era stata tollerata. Ma quando arrivò in vista della sua casa si fermò invasa dal panico.
La baita era circondata dai soldati del re. Stavano piantando dei picchetti tutt’intorno alla povera abitazione, e sui paletti stendeva il filo di lana bianca.
“Mio Dio” pensò la povera vecchia e malata donna, con il cuore divenuto piccolo, piccolo, “Il re si offeso per il mio dono... le guardie mi arresteranno e mi porteranno in prigione...”
Quando la vide, il comandante delle guardie si inchinò cortesemente e disse: “Signora, per ordine del nostro buon re, tutta la terra che può essere circondata dal vostro filo di lana d’ora in poi vi appartiene”.
Il perimetro della sua nuova proprietà corrispondeva esattamente alla lunghezza della sua matassa di lana. Aveva ricevuto con la stessa misura con cui aveva donato.
 
Tutto il bene, dunque, che possiamo fare a qualunque essere umano, facciamolo subito. Non rimandiamo a più tardi, né trascuriamolo poiché non passeremo nel mondo due volte.
Nella vita si riceve sempre con la stessa misura con cui si é donato. Chi tiene tutto per sè é un avaro, ha il cuore legato ai suoi tesori.
Nessuno però potrà mai portarsi dietro qualcosa di questo mondo. Nudo é giunto sulla terra e con la sua dipartita nulla porterà con sè se non le sue buone o cattive azioni.
Siamo esseri umani. Siamo limitati e poco disponibili col nostro prossimo. Ma se abbiamo un minimo di umiltà, vedremo i nostri limiti, le nostre mancanze. Il cambiamento dentro di noi può avvenire solo se lo desideriamo veramente. Il cambiamento interiore é frutto di continue osservazioni del proprio sè. Quando percepiamo il nostro essere ridicoli di fronte a determinate bassezze é la volta buona per dire addio alla parte peggiore di noi e di migliorarci fino all’ultimo dei nostri giorni. 
 
Mariapina
 
 
 
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Pubblicato in Il Segnalibro