Ancora un presepe

Sabato, 19 Gennaio 2013 19:19

Autore: Fiumicino-Online

Questa storia ci insegna a non avere pregiudizi verso chi non conosciamo

Domenica 13 gennaio 2013 è stato il battesimo del piccolo Gesù Bambino. In suo onore un ultimissimo raccontino su un  presepe assai particolare e sui pregiudizi che ciascuno di noi possiede.
Luigi era un bambino molto solo. Il padre era disoccupato e lavorava di tanto in tanto, la madre faceva  pulizie a qualche vicina di casa o amica. Il piccolo pensò di fare un presepe come tutti gli altri bambini. Data la situazione familiare non osò chiedere ai genitori i soldi per acquistare qualche pastore, così salì in cantina e nel rovistare trovò l’indiano “Aug”, un piccolo aeroplano col suo pilota e una ragazzetta “Ie–ie” che suonava la chitarra elettrica.
Decise di mettere questi tre personaggi dentro il suo piccolo presepe dato che aveva assai poco, oltre il cielo stellato, la carta roccia la capanna con il bue, l’asinello, Gesù, Giuseppe, Maria,  la vecchina delle caldarroste, il pastore, una pecorella ed un pescatore pacifico che pescava nel laghetto.
Il ambino immediatamente diede vita al suo capolavoro ed andò a letto felice di possedere un presepe come tutti i suoi amici. Durante la notte il presepe si animò. La donna delle caldarroste cominciò a gridare come una pazza quando vide l’indiano “Aug”  con l’accetta in mano. Uscita di senno cominciò a dire: “Attenti, attenti l’uomo dalla pelle rossiccia  con la sua arma ucciderà tutti, scappate, andate subito via.
Poco dopo il pastore nel vedere il pilota in volo pensò subito che stesse sorvolando il territorio nell’intento di bombardarlo e distruggerlo. Anch’egli alzando la voce disse: “Presto rifugiamoci in un posto sicuro, fra
poco le bombe distruggeranno ogni cosa!  
Quando la ragazzina cominciò ad intonare il suo canto accompagnato dalla chitarra elettrica i pastori sbigottiti si turarono le orecchie. Trovarono quella musica assordante oltre che stranissima. Esclamarono: “Ma chi si crede di essere questa ragazzina tutta piena di lentiggini? Non si vergogna a fare tanto rumore nella notte delle notti?”  “Vergogna, fare tutti quei movimenti davanti a Gesù!” “Che strani questi giovani d’oggi!”.
Il piccolo Gesù nella sua culletta cominciò a sorridere ed a gioire. Così i tre “eccentrici pastorelli si avvicinarono a lui inginocchiandosi e pregando. L’indiano “Aug” che nel frattempo aveva raccolto e tagliato della legna si avvicinò al trio familiare accendendo un bellissimo fuoco e dicendo: “Caro piccolo Gesù ho usato la mia ascia per procurarmi della legna. Questo è il mio povero regalo  per te. Riscaldati in questa fredda notte  d’inverno”.
Il pilota sceso dal suo aero cominciò così: “Cara famiglia di Nazaret il regalo che desidero farvi è un giretto in aereo. Sapendo della nascita del piccolino ho deciso di farvi questo piccolo omaggio, non possiedo altro. Non possiedo bombe. Come avrei potuto gettarle in un luogo così sacro? “Racconterò alla gente che conosco quello che ho visto!”
Infine la ragazzina “Ie – Ie” baciò il bimbo sulla fronte. Per lui intonò una melodiosa ninna nanna ed il piccolo Gesù si addormentò  col sorriso sulle labbra.
Fu così che la signora delle caldarroste si sentì mortificata, il pastore impallidì e tutti furono rossi di vergogna.
 
Cosa ci insegna la storiella? Ci insegna a non avere pregiudizi verso chi non conosciamo. I nostri pensieri possono distruggere non solo le intenzioni altrui ma anche le persone. Noi non siamo Dio. Se non conosciamo bene noi stessi come possiamo pretendere di conoscere gli altri?
 
Mariapina
 
 
 
 
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