di Lia Onda
“Quando sono arrivata per la prima volta sotto casa c’erano tante persone a festeggiarmi, mi hanno fotografata, si sono seduti per sentire la comodità, si sono complimentati per il mio bellissimo colore rosso e hanno brindato alla mia salute.
Sono stata una fedele macchina per tantissimi anni, ho viaggiato un pò ovunque con tutta la famiglia e soprattutto con il mio padrone che orgogliosamente mi guidava.
E’ passato tanto tempo da allora e oggi eccomi qua, abbandonata in un parcheggio di periferia all’incuria del tempo e dei vandali, depredata di moltissimi miei componenti, presa a martellate, scorticata dappertutto e diventata un deposito di rifiuti. Mi rendo conto che sono solo da rottamare e spero che qualcuno lo faccia in fretta perché mi vergogno di essere ridotta cosi”.
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